Un team che lavora insieme da sette anni, la vincita della Wind Business Factor Competition 2012, la partecipazione a TechCrunch Italy e il periodo in Silicon Valley, trascorso alla Startup School di Mind The Bridge: la startup AdEspresso (www.adespresso.com), che permette agli utenti di creare, gestire e monitorare facilmente una campagna pubblicitaria su Facebook, si presenta con un curriculum di valore.
Dietro le quinte del progetto c’è un team composto da diverse professionalità: Massimo Chieruzzi, CEO e fondatore, ha una formazione economica alle spalle e un lavoro come giornalista in Rizzoli, Jesus Perez, l’Art Director, ha lavorato nel settore della grafica a Madrid per diversi anni, e Carlo Forghieri e Valerio Morettini, due sviluppatori web.
La storia di AdEspresso – “AdEspresso è lo spinoff di una web agency milanese, Creative Web, ed è un’attività nata per un’esigenza interna e da un’intuizione – spiega Massimo Chieruzzi, che ha fondato l’agenzia all’età di vent’anni – All’interno dell’agenzia stavamo gestendo diverse campagne pubblicitarie online su Facebook e avevamo il desiderio di fare delle ottimizzazioni più avanzate: gli strumenti, però, non erano molti e quelli esistenti erano piuttosto costosi ed estremamente complessi. Da questa riflessione abbiamo capito che nel mercato c’era oggettivamente un ‘buco’ da coprire e così abbiamo deciso, all’inizio del 2012, di dare vita a AdEspresso.
Il team era già ben collaudato e dalla parte di web agency abbiamo staccato alcuni componenti, come l’Art Director e uno degli sviluppatori, per focalizzarci in modo più attento sul nuovo progetto. Da subito abbiamo ottenuto degli ottimi feedback da parte di esperti del settore, soprattutto durante alcuni eventi in Silicon Valley, ai quali abbiamo partecipato a maggio 2012, e che ci hanno dato la giusta spinta per proseguire con più forza. La beta pubblica di AdEspresso è stata aperta a tutti nel mese di marzo di quest’anno.”
Il progetto – In che cosa consiste il funzionamento di AdEspresso e perché può essere utile a piccole e medie imprese? “Facebook – continua Massimo – è uno strumento anche rivolto alla pubblicità, con delle grandi potenzialità, ma molto complesso da comprendere: è necessario, prima di tutto, capire qual è il proprio target demografico e il sistema di una campagna pubblicitaria funziona se si riesce a trovare la giusta creatività per quel target preciso. Non si tratta di un’azione semplice e immediata, perché per ottenere dei risultati bisognerebbe creare manualmente centinaia di annunci per testare diverse combinazioni possibili, andando ad analizzare poi dei file Excel infiniti con migliaia di righe e provando a estrapolare delle informazioni utili. È un sistema difficilissimo, se affrontato in questo modo. AdEspresso, invece, rende molto semplice alle piccole e medie imprese creare una campagna su Facebook, analizzando tutti gli esperimenti riguardanti il target e la creatività e ottimizzando il processo. Lo scopo, infatti, è far vedere il messaggio giusto alle persone giuste e ottenere dei risultati reali e concreti.
Attualmente abbiamo più di mille utenti da 37 nazioni e abbiamo gestito già più di 350mila dollari di pubblicità su Facebook. La parte più consistente riguarda le piccole e medie imprese e i centri media, ma abbiamo anche delle grandi aziende che lo stanno usando, ottenendo ottimi riscontri. Ad esempio, Plasmon, Pirelli e Lenovo stanno utilizzando AdEspresso con risultati molto buoni e i primi due hanno avuto delle riduzioni nel costo della pubblicità su Facebook di più del 60%.
Non dobbiamo dimenticarci, però, che AdEspresso è solo uno strumento, ma ci deve essere una competenza specifica a monte. Infatti, stiamo lavorando tantissimo sul sito e all’interno dello strumento stesso per fare formazione agli utenti, accompagnandoli in un processo che li vedrà diventare sempre più competenti in questo particolare settore.”
Il futuro di AdEspresso – Un’espansione verso i mercati esteri e la ricerca di investitori fuori dall’Italia: Massimo e il suo team guardano al futuro. “Il primo step, quello più rapido, è passare al servizio a pagamento, proprio nel mese di settembre, perché attualmente siamo in beta gratuita – conclude Massimo – Verso dicembre e gennaio, inoltre, dovremmo cercare di chiudere un round di finanziamento che ci consenta di puntare con forza al mercato americano e inglese: si tratta, infatti, di un’operazione che richiederà costi elevati e che non siamo in grado di gestire con le risorse attuali. Stiamo riflettendo, infine, anche sulla possibile espansione ad altri network pubblicitari, come LinkedIn e Google AdWords.
Sicuramente, per quanto riguarda anche i luoghi fisici di lavoro, in futuro lasceremo la parte tecnologica in Italia, mentre il lato sales e marketing dovrà essere esteso all’estero, per coprire in particolare il mercato anglosassone e americano, che sono i più vicini a noi. Un altro mercato molto importante sarà l’India, che al momento è la nostra quinta nazione e si tratta di una realtà in forte crescita, ma non sottovalutiamo anche il Brasile.”