LabItalia, 15/12/2015 – Sono 654.500 i contratti a progetto attivi in Italia che dal 1° gennaio 2016 non saranno più validi. Un dato stimato da Adecco, società leader a livello mondiale nella gestione delle risorse umane, che ha avviato una campagna di sensibilizzazione per lavoratori e aziende su tutto il territorio nazionale attraverso numerose iniziative e un sito dedicato: contrattiaprogetto.adecco.it. I co.co.pro, a partire dal 2016, ricorda Adecco, verranno considerati, infatti, come lavoro subordinato nel caso in cui la prestazione lavorativa fosse personale, continuativa e organizzata dal committente per quel che riguarda orari e luoghi di lavoro.
Per questo, Adecco avverte che tutte le collaborazioni a progetto con questa modalità e tipologia devono essere convertite entro la fine di dicembre 2015 e lancia l’allarme. “Nel caso non venisse attuata la conversione, a rischio la continuità lavorativa”. “Il tempo per convertire la posizione contrattuale di questi professionisti non è molto – commenta Andrea Malacrida, amministratore delegato Adecco Italia – e per questo motivo come Adecco abbiamo avviato già da tempo una campagna rivolta ad aziende e professionisti con l’obiettivo di dare una informazione capillare, esaustiva e gratuita delle nuove norme introdotte dal decreto. Adecco – continua Malacrida – condivide quotidianamente con le aziende le migliori alternative al contratto a progetto per i propri lavoratori e le accompagna nei processi di conversione”.
A decorrere dal 1° gennaio 2016, i datori di lavoro che assumono coloro con cui hanno avuto un precedente rapporto di collaborazione, anche a progetto, o i titolari di partita Iva con cui hanno intrattenuto un rapporto di lavoro autonomo, ricorda ancora Adecco, godono del beneficio dell’’estinzione degli eventuali illeciti amministrativi, contributivi e fiscali legati all’erronea qualificazione del rapporto di lavoro antecedenti.