L’avvento dei social network sta rivoluzionando il mondo del lavoro e dell’organizzazione aziendale. Social è il termine che meglio identifica la direzione di marcia che ha preso il processo di cambiamento in atto. Quello che conta nella Social Organization è la capacità di fare squadra, di lavorare in gruppo, di collaborare. Si tratta di un nuovo modello di organizzazione del lavoro basato sulle community collaborative in cui il ruolo gerarchico è fortemente ridimensionato e la leadership si esercita in modo diverso rispetto ai vecchi modelli: le barriere interne sono abolite.
La Social Organization è la modalità organizzativa migliore per sprigionare i talenti nascosti di ogni persona. Di questo né sono convinti in tanti. Non siamo, infatti, di fronte una moda passeggera ma nel pieno di una trasformazione dei processi aziendali e di organizzazione del lavoro verso un modello social e collaborativo. Secondo i dati più recenti pubblicati da McKinsey lo sviluppo di modelli organizzativi social potrebbe generare un valore di circa mille miliardi di dollari!
“Non stiamo parlando di una dimensione contingente, di opportunità, ma di un vero e proprio cambiamento sistemico. Per capire la necessità di trasformazione delle organizzazioni in senso social – spiega Alessandro Donadio, esperto di social business trasformation e partner di Hitrea – basta fare riferimento ai mercati e a come il cliente oggi si avvicina e relaziona con le aziende e il prodotto. I clienti sono consapevoli perché informati, interattivi con l’azienda e fra loro nelle community, capaci di produrre una voce autonoma rispetto al marketing e alla comunicazione ufficiale dell’impresa. In questo senso, quindi, le organizzazioni al loro interno devono socializzarsi almeno quanto i clienti stessi”.
Ci credono anche i dipendenti. Lavorando in gruppo piuttosto che individualmente si ottengono risultati migliori. L’avvento delle nuove tecnologie ha, di fatto, aumentato il tempo passato a cooperare con i colleghi e questa novità è particolarmente apprezzata. Secondo i recenti dati del Randstad Workmonitor, che ha realizzato un’indagine sull’atteggiamento dei lavoratori verso le collaborazioni in 33 Paesi del mondo, per il 69 per cento dei dipendenti italiani lavorare in gruppo significa raggiungere maggiori e migliori performance piuttosto che lavorare individualmente. La condizione perché ciò avvenga, si legge nella ricerca, è nella modalità organizzativa delle aziende: collaborativi, infatti, non si nasce ma si diventa. Bisogna, in sostanza, creare le condizioni organizzative per sprigionare le potenzialità della Social Organization. Per l’81 per cento dei dipendenti, si legge sempre nella ricerca, le aziende dovrebbero fare di più per favorire modelli collaborativi e il lavoro di gruppo.
Il passaggio a un modello di organizzazione aziendale social presuppone una tappa preliminare: la trasformazione della cultura aziendale. Un ruolo centrale in questo senso è ricoperto dalla funzione Risorse Umane. E’ questo l’ambito dal quale è possibile generare il cambiamento culturale necessario al passaggio a un modello organizzativo social.
Hitrea e l’Associazione Culturale Luoghi di Relazione per promuovere anche in Italia un rinnovamento della funzione HR in ottica social hanno organizzato un evento, primo nel suo genere, in cui avviare un’occasione di confronto e approfondimento rivolto a tutti quei soggetti aziendali coinvolti in prima persona nella gestione organizzativa del capitale umano. L’evento, in programma a Milano giovedì 20 novembre 2014 presso Spazio Camplus, via Stamira d’Ancona 25, è realizzato con il patrocinio della Fondazione Adriano Olivetti per riscoprire una strada tutta italiana alla comunità. Per registrarsi: www.socialorganizationday.it.