“Rendere le operazioni di gestione e amministrazione della propria attività professionale un’azione semplice, veloce e soprattutto utile per il miglioramento della propria azienda.”: questo è l’obiettivo dei fondatori di Adamo, Riccardo Barbotti e Davide Leoncino. Adamo Gestionale è una startup innovativa nata a fine 2014, che permette alle aziende di gestire la fatturazione, i clienti e tutti gli aspetti dell’attività.
“La potenza di un software e l’elasticità di carta e penna” sottolineano, nella presentazione del servizio: Adamo collabora già con centinaia di aziende e professionisti e continua a crescere.L’amministratore delegato dell’azienda, Riccardo Barbotti, è un ingegnere gestionale e ha acquisito conoscenze nell’ambito del project management. A queste ha unito la passione per l’informatica e la programmazione. Per lanciare il suo progetto, avendo bisogno di qualcuno che gestisse la parte economica, contabile e marketing, si è rivolto a Davide Leoncino, laureato in Economia e Marketing e occupato presso uno studio contabile.
Da questo mix di competenze ed esperienze professionali è nata questa startup che vede tra i suoi partner anche Google e Amazon WebService. La scintilla che ha dato vita ad Adamo – “La scintilla nasce da un’esigenza reale – spiega Riccardo – Una piccola impresa si era rivolta a noi perché incapace di trovare un programma per gestire l’attività che fosse sufficientemente semplice e snello. Qualcosa che avesse poche funzioni essenziali, ma chiare e immediate.
Ci siamo trovati di fronte, quindi, a quello che è un bisogno reale ma inespresso. Un bisogno che è latente nel mercato. Abbiamo immaginato che, così come è stato per la prima impresa, tantissime altre aziende avrebbero potuto trarre beneficio da un prodotto che avesse le stesse caratteristiche.” Cosa significa essere un imprenditore che opera in campo digitale – “Essere un imprenditore “digitale” significa prendere decisioni importanti in un mondo competitivo – continua Riccardo – Significa non sapere mai se la scelta che stai compiendo è quella giusta. Non c’è una ricetta corretta, bisogna provare, sperimentare, capire e cambiare in continuazione. Non c’è un capo o una guida che ti sta dicendo cosa fare.
Allo stesso tempo significa interfacciarsi giornalmente con imprese che magari operano da diversi anni. Non sempre è facile indurle a fidarsi di una startup e della giovane età chi ne fa parte, ma è una sfida che bisogna cogliere al volo se si vuole crescere e migliorare”. I lati “migliori” e “peggiori” del mestiere di imprenditore in Italia – “Il lato migliore – prosegue Riccardo – è senza dubbio la possibilità di essere il capo di se stessi. Non si è costretti a prendere decisioni che non si condividono, o che sono forzate. Si può sempre incontrare qualcosa di nuovo, si può portare la propria creatività in tutto quello che si fa. Non è mai un lavoro monotono e ripetitivo e non esiste un giorno uguale a quello precedente.
Inoltre, l’Italia è ottima per le startup. Al di là delle agevolazioni presenti, esiste un mercato dei finanziamenti da parte di fondi e di business angel che è florido, e il supporto che si riceve da incubatori e associazioni è straordinario. D’altra parte, però, chi fa impresa in ambito digitale deve accettare l’arretratezza dell’Italia nei confronti di altri paesi europei. Sono note le statistiche dell’utilizzo di internet e della penetrazione della banda larga, più scarse rispetto ad altri Paesi. Anche la mentalità, talvolta, sopratutto in ambito B2B, mostra segni di diffidenza nei confronti della tecnologia, di internet e del cloud.”
Gli obiettivi futuri di Adamo – “Nei prossimi mesi vogliamo allargare il team per poter rispondere adeguatamente a nuove esigenze di lavoro che stanno emergendo – conclude Riccardo – Vorremmo coinvolgere persone con altre competenze per migliorarci ed espanderci. Inoltre intendiamo, tra pochi mesi, cercare un round di finanziamento per poter mettere in atto molte delle decisioni strategiche che abbiamo già avuto modo di prendere.”
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