“Non ci sono le condizioni economiche, in relazione all’esercizio in corso, per procedere alla firma” che ratificherebbe l’accordo sull’organizzazione delle ferie a Fico. È la comunicazione che una settimana fa si sono visti arrivare i sindacati dal ceo della Fabbrica italiana contadina, Stefano Cigarini. Una novità inattesa “che si fa fatica a capire e fatica ad accettare“, come dice Francesco Devicienti, della Filcams-Cgil.
Infatti, Filcams, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil avevano discusso con la direzione delle risorse umane di EatalyWorld (la società che amministra il parco agroalimentare) arrivando a condividere un accordo sulla gestione delle ferie e dei permessi, poi è arrivato lo stop. È arrivata dal ceo della società “la comunicazione che non avrebbe firmato il patto in quanto ‘non ci sono le condizioni economiche, in relazione all’esercizio in corso, per procedere alla firma’, come dire: stavamo scherzando”. L’accordo riguardava i 50 dipendenti diretti di Eataly che ora si faranno sentire incrociando le braccia. “Su mandato delle lavoratrici e dei lavoratori”, le tre sigle sindacali proclamano “l’apertura dello stato di agitazione permanente, mettendo a disposizione della Rsa un pacchetto di otto ore di sciopero da effettuare senza ulteriore preavviso”.
Come ripete l’esponente della Filcams, lo stop “si fa fatica a capirlo e ad accettarlo: non c’è relazione tra un accordo che organizza le ferie e l’andamento economico di Fico. Quell’accordo non ha alcun costo aggiuntivo”. E ora che succede delle ferie? “Che i dipendenti dovranno pianificarle in accordo con i loro responsabili. Potrebbe accadere – dice Devicienti parlando alla Dire – che qualcuno viene accontentato e qualcuno non le fa, che dipende dalla simpatia o dall’avere o meno una tessera sindacale…”. Nervi tesi, insomma. L’affondo sindacale parte oggi con un comunicato dal titolo “Eataly World: sui diritti niente futuro… Stavamo scherzando”.
Spiegano poi Filcams-Fisascat-Uiltucs: “L’accordo sulle ferie era stato condiviso attraverso un lavoro durato per più di un mese ed era volto a stabilire delle regole precise e condivise per fruire e programmare i periodi di ferie, periodi che conviene ricordare servono da un lato per permettere il riposo psicofisico delle lavoratrici e dei lavoratori, anche in considerazione delle difficili condizioni vissute nel periodo pandemico, dall’altro sono a garanzia della sicurezza complessiva per chi lavora all’interno del parco agroalimentare“.
Poi è arrivato “l’incomprensibile ed inaccettabile comunicato dall’azienda. Non condividiamo la modalità con la quale la Fabbrica italiana contadina ha deciso di non sottoscrivere più l’accordo sulla gestione delle ferie e permessi”. La linea del ceo viene definita “priva di ogni fondamento, una dichiarazione pretestuosa volta a non riconoscere l’importanza delle relazioni sindacali e la rappresentanza di Filcams, Fisascat e Uiltucs”.
E inoltre, Eataly World “non ha nemmeno risposto alla richiesta di chiarimenti, dichiarando di fatto di voler interrompere il dialogo con i rappresentanti dei lavoratori e quindi non riconoscerli come tali”. E tutto questo, dicono le tre sigle, non fa bene all’immagine: “Fico è sorto con i propositi per essere presidio di legalità e del buon lavoro per Bologna, conviene ricordarlo a tutti, anche all’amministratore delegato di Eataly World, perché il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori non è uno scherzo. Se ‘Il futuro comincia nel momento in cui lo si immagina’ (cit. Carlo Rambaldi) prevediamo tempi duri, senza diritti e senza tutele chi lavora a Fico”.
– Agenzia DiRE –