Sono sempre meno i ragazzi laureati che riescono a trovare lavoro dopo aver conseguito il titolo. Nello specifico, sono il 59,8%, ovvero 6 giovani su 10, a risultare occupati entro tre anni dalla laurea. Anche se nel nostro Paese si tratta di una statistica in crescita considerando la più scarna valutazione ottenuta nel 2014 (più bassa di 10 punti dell’attuale), rispetto alla media europea che si attesta all’83,5%, siamo ancora lontani dagli altri Paesi.
La situazione nel nostro Paese. A confermarlo è l’Eurostat, secondo cui nel 2018 l’Italia risulta essere migliore solo alla Grecia, fanalino di coda del vecchio continente in materia di occupazione. Analizzando la situazione nel dettaglio, la Calabria è la regione nella quale neanche la laurea agevola la possibilità di trovare un lavoro. Qui solo il 29,1% dei laureati riesce nell’impresa entro la fine del triennio post-titolo e se ci si concentra nell’analisi più accurata del mondo femminile, il valore scende al 21,6%.
Il dato è drammatico anche a livello europeo. Leggermente meglio, ma sempre tra gli ultimi, lo fanno Sicilia e la regione greca della Sterea Ellada (33,7%). Dall’altro lato della classifica, come migliore percentuale, sale alla prima posizione la Bassa Baviera, regione dove la percentuale di occupati risulta al 97%.
I dati. Tuttavia, se in Germania entro tre anni ha trovato lavoro il 90,3% dei ragazzi diplomati, in Sicilia risulta occupata appena una persona su cinque (il 22,2%, con un calo dal 25,8% del 2017). Per le ragazze poi al Sud è una vera e propria sconfitta, con appena il 16,8% delle giovani siciliane che lavorano entro tre anni dal diploma di scuola superiore a fronte dell’85,3% della provincia di Bolzano e il 43,6% in media in Italia. In Germania la media è dell’88,3% con picchi regionali superiori al 90%. Per le donne europee laureate la media di occupate a tre anni dalla laurea è dell’82,1% mentre per l’Italia è del 58,1%, con la provincia di Bolzano all’82,6%, il Veneto al 76,2%, la Lombardia al 72,9% e la Campania al 42%.