Estate: tempo di relax, bagni al mare, passeggiate in montagna, letture, ma anche la stagione ideale per pensare al proprio personal branding e a come curarlo al meglio per trovare lavoro o, se si è liberi professionisti, avere occasioni per nuove collaborazioni. E in questo aiuta sicuramente LinkedIn purché… non lo utilizziate solo come un curriculum online. È lo sbaglio che fa la maggior parte degli oltre 13 milioni di utenti in Italia perché LinkedIn, al pari di Facebook, Twitter, Instagram, è un social network, solo che al suo interno ha un pubblico composto essenzialmente da professionisti.
E allora cosa fare per migliorare un profilo che magari avete compilato anni fa ma che di fatto adesso è moribondo, come scrivere al meglio la vostra esperienza di lavoro, che tipo di contenuti postare e come interagire con le persone? Ve lo spieghiamo in questi 10 consigli che vi diamo per migliorare la vostra presenza su LinkedIn.
- Scegli una foto profilo adatta al social network. Questo è, per forza di cose, il primo consiglio che ci sentiamo di darvi e che potrebbe apparire scontato, ma credeteci: basta fare un giro su LinkedIn per vedere tante foto profilo in cui le persone sono riprese a distanza, non hanno uno sfondo professionale, ma si capisce che sono al mare o davanti alla porta di casa o, ancora, usano una foto che risale a 10 anni prima. Niente di tutto questo: la tua foto deve essere professionale. Il che vuol dire che devi essere ben visibile in volto e possibilmente far vedere anche una piccola parte del busto, poco sotto il collo. No al piano americano, no alla figura intera, né tantomeno a una foto che non vi ritrae più per come siete adesso.
Se riuscite, scegliete per LinkedIn la stessa foto che avete anche sugli altri social: avere un’immagine comune infatti aiuta gli altri a identificarvi e a ricordarsi di voi e vale ancora di più nel caso in cui a controllare la vostra presenza online sia un recruiter che di solito parte da LinkedIn per vedere chi siete e cosa fate, ma non si ferma certo qui. - Curate la foto di copertina. Anche questo è un dettaglio spesso trascurato: c’è chi non ne ha nessuna, chi invece ha una foto che non c’entra molto con la propria professione: un tramonto, un luogo di montagna ecc… Tutti sfondi belli, per carità, ma la foto cover, che deve avere come misure 1584 x 396 pixel, deve chiarire bene di cosa vi occupate o vorreste occuparvi.
Siete dei formatori e andate spesso in aula? Usate una foto che vi ritragga durante una lezione facendo intravedere anche il vostro pubblico. Siete dei rappresentanti commerciali e andate spesso in giro? Mettete una foto in cui si veda il vostro viaggiare di continuo, ma siano presenti anche parole chiave della vostra professione o dell’azienda per cui lavorate. Siete dei social media manager? Mettete un’immagine in cui sono presenti tutti i social che utilizzate con parole chiave che raccontino i vostri ambiti (esempio: social ads, social copywriting) o una frase che racchiuda cosa significano i social per voi.
- Prestate attenzione alla headline e ottimizzatela. Di cosa stiamo parlando? Di quella scritta che compare subito sotto la foto profilo e che viene visualizzata in anteprima quando qualcuno vi sta cercando su Linkedin o quando voi stessi fate una qualsiasi azione sul social. Se non la modificate, in automatico LinkedIn inserirà la vostra ultima esperienza lavorativa, il che potrebbe essere riduttivo oltre a non corrispondere a quello che è il vostro obiettivo professionale. Pertanto inserite quella che è la vostra professionalità, anche con parole chiave legate ai diversi ruoli che potete assumere e avete svolto finora, ma inserite anche quella che qualcuno chiama value proposition ossia la proposta del valore che potete dare alle persone che vi scelgono per assumervi in azienda o per collaborare con voi. Può essere scritta in modo più didascalico come per esempio “Aiuto i liberi professionisti a trovare i clienti” o in modo più da slogan come c’è nel profilo di chi scrive quest’articolo (Faccio cose, formo gente). Quindi sì a ruoli con parole chiave ma non dimenticate questo elemento che vi rende unici.
- Curate il summary. Pare sia la cosa che tutti gli HR leggono: il summary o all’italiana il riassunto di chi siete e come lavorate dice molto di chi siete e cosa volete fare. Evitate, pertanto, in questo spazio di sciorinare le vostre esperienze lavorative di cui comunque parlerete dopo, ma più che orientarvi sul cosa fate – che comunque dovete dire – descrivete il modo in cui lo fate, raccontando il vostro percorso, le vostre scelte, ciò che vi distingue come professionisti. Nel farlo, non dimenticate di utilizzare le parole chiave che chi vi cerca su LinkedIn potrebbe utilizzare per trovarvi. Ragionate dunque sempre avendo in mente quali sono le persone che vorreste vi contattassero e mettetevi nei loro panni.
Altra cosa: cercate di rispondere, nel summary, a domande come “Qual è il mio superpotere?” “In cosa sono particolarmente bravo?” “Quali sono le mie realizzazioni personali, i miei valori e le mie passioni più grandi?. Non dimenticate, infatti, di raccontare le vostre passioni: le persone amano connettersi con altre con cui condividono degli interessi e in cui si “riconoscono”. D’altra parte i social nascono per questo. - Compilate in modo dettagliato le vostre esperienze lavorative. Lo dicevamo: LinkedIn non è un cv online quindi, oltre a dire chi è o è stato il vostro datore di lavoro e a indicare per quanto tempo avete lavorato in quell’azienda, scrivete cosa facevate, quali competenze avete messo in campo, quali avete acquisito. Se avete seguito progetti particolari, accennatelo in questa sezione per poi andare più nel dettaglio nella parte che LinkedIn (più in basso) dedica ai progetti.
- Postate contenuti interessanti. LinkedIn è un social pertanto dovete trattarlo come tale. Visto che dà la possibilità, al pari di altri, di fare dei post… postate. Cosa? Contenuti che riguardano il vostro lavoro, la vostra attività, le cose che apprendete, quelle che volete condividere con gli altri, le letture che fate, i webinar che vedete, quelli che realizzate. Date opinioni, suggerimenti, condividete slide sul vostro lavoro. Insomma, create valore senza essere troppo autoreferenziali: LinkedIn e il suo algoritmo non premiano chi parla di sé perché vogliono che si crei discussione e dibattito. Premiano invece contenuti che diano qualcosa agli altri, perché la gente che è su LinkedIn è lì per imparare.
- “Pinnate” i post più interessanti. Se fate dei post, fate in modo che non si perdano, ma “pinnateli”. Cosa vuol dire? Che se cliccate su un vostro post lì dove ci sono i 3 puntini a destra potete decidere se metterli in alto nel vostro profilo e renderli così visibili a chiunque lo legga. In questo modo, chi lo andrà a vedere, subito dopo il summary, vedrà il meglio dei post che avete scritto. E se sono contenuti inerenti alla vostra professionalità e alle cose che volete condividere con gli altri, dimostrerete che non solo padroneggiate alcuni argomenti, ma anche che siete “generosi”.
- Controllate la dashboard. LinkedIn, a differenza di Facebook, vi permette di vedere come sta andando il vostro profilo. Certo, nella versione premium (a pagamento) le funzionalità sono maggiori, ma anche con il profilo gratis si possono fare grandi cose. Non appena vi collegate al social, nella barra laterale a sinistra vedete il riepilogo di quante persone hanno visitato il profilo, come vi hanno trovato, che parole chiave hanno usato, che ruolo occupano. Vale lo stesso anche per i dati legati al post: potete vedere in quale azienda lavorano e che ruolo hanno. Non saprete chi sono, ma se il vostro obiettivo è lavorare nell’azienda tal dei tali, sapere che il personale interno vi legge è più che positivo, non trovate? Questo è anche un altro motivo per cui dovete postare. Inoltre, se le persone vi cercano con determinate parole chiave che corrispondono a quello che fate, tutto questo è un bene: vuol dire che il vostro profilo viene proposto in modo corretto da LinkedIn perché l’avete compilato bene. Vicerversa, ripensate a cosa avete scritto e modificatelo.
- Commentate e interagite. LinkedIn è un social pertanto richiede che siate attivi non solo con i vostri contenuti ma anche con quelli altrui. Commentate sì, ma fatelo con coerenza e qualità. No a quei commenti che vanno bene su Facebook, in cui magari si dice solo “Sono d’accordo”, “Ok”, “La penso anche io così”, ma spiegate il vostro punto di vista, suffragate la vostra opinione con esempi e se possibile date anche qualcosa. Cosa intendiamo? Se si parla di consigli su come gestire LinkedIn al meglio date anche voi il vostro. Idem per tanti altri argomenti.
- Create le connessioni giuste. Creare la giusta rete di contatti è fondamentale, ma attenzione, ogni volta che chiedete il contatto a ex colleghi, persone che fanno lo stesso lavoro ecc…, dovete sempre accompagnarlo con un messaggio. Cosa gradita quando la persona la conoscete già, cosa necessaria quando non vi siete mai incontrati o è passato del tempo da quando ciò è successo.
Scrivete un messaggio in cui spiegate dove vi siete visti o se non è così perché volete creare la connessione con quella persona. Vale la pena per creare un minimo di relazione anche perché, se non avete il profilo Premium, quando chiedete il contatto è l’unico momento in cui potete mandare un messaggio. Farlo, inoltre, è questione di buona educazione. Se non lo fate rischiate che la vostra richiesta di contatto non venga mai accettata.