NO GREEN PASS, SCONTRO LAMORGESE-MELONI
Giuliano Castellino, uno dei leader di Forza Nuova, e altri facinorosi che sabato scorso hanno assaltato la sede della Cgil, non potevano essere arrestati subito. La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, intervenendo in aula alla Camera durante il question time, ricostruisce gli scontri a Roma tra polizia e manifestanti no Green pass. Il fermo a Castellino e ai “suoi sodali”, dice la ministra, avrebbe scatenato altri disordini, perciò sono stati arrestati “in flagranza differita”. Durissima la risposta di Giorgia Meloni: “Lei sapeva e non ha fatto nulla – accusa la leader di Fratelli d’Italia – è stato tutto volutamente permesso, siamo tornati alla strategia della tensione”.
SALVINI VEDE DRAGHI: SERVE PACIFICAZIONE
Matteo Salvini e Mario Draghi tornano a incontrarsi a palazzo Chigi. Il colloquio è stato richiesto dal leader della Lega che si è detto “preoccupato” dal clima che ha investito il Paese negli ultimi giorni. “Le forze politiche devono ritrovare un clima di concordia”, ha detto Salvini al capo del governo. “Serve una pacificazione nazionale- ha sottolineato il segretario della Lega- l’emergenza è il lavoro e non il fascismo”. Il clima nel governo, però, resta teso. Salvini non risparmia critiche a Lamorgese. “Di alcuni ministri non ho stima e non mi fido”, dice.
PROTESTA NO GREEN PASS, PORTI A RISCHIO
Attività portuali a rischio, per la protesta dei lavoratori partita da Trieste. Quella che sembrava una mobilitazione circoscritta al capoluogo friulano potrebbe presto estendersi anche ad altri porti d’Italia. I circa mille dipendenti triestini, di cui oltre il 40% non vaccinato, ha minacciato di interrompere ogni attività dal 15 ottobre qualora non venisse ritirato l’obbligo del Green Pass nei luoghi di lavoro. A nulla è valso il tentativo del Viminale di concedere tamponi gratuiti nel caso specifico. I portuali non hanno intenzione di fare passi indietro: “Ci saranno sorprese. Quasi tutti i porti si fermeranno”, ha dichiarato il portavoce Stefano Puzzer.
AGENZIA INTERNAZIONALE ENERGIA: PIU’ AMBIZIONE PER IL CLIMA
La nuova economia energetica sta emergendo in tutto il mondo ma con la COP26 di Glasgow alle porte è evidente che il progresso è ancora troppo lento per portare le emissioni globali a un calo sostenuto verso lo zero netto. Serve un segnale inequivocabile di ambizione e azione da parte dei governi che si riuniranno alla conferenza sul clima. E’ il messaggio che lancia l’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia. L’investimento extra è meno oneroso di quanto si possa pensare: oltre il 40% dei tagli alle emissioni si paga da solo e si creerebbe un mercato da oltre 1.000 miliardi di dollari, paragonabile all’attuale mercato petrolifero.