Si chiama europrogettazione, neologismo relativamente recente, volto ad indicare il complesso iter procedurale necessario all’ideazione, stesura e presentazione di un progetto finalizzato al finanziamento da parte dell’Unione Europea. Enti pubblici e privati, imprese, associazioni e fondazioni propongono e promuovono progetti ed attività di formazione e lavoro all’Estero nel tentativo di supportare ed aiutare i giovani ad aprirsi ad un ambiente più internazionale, dando loro l’opportunità di avere uno sguardo più ampio sul mondo che li circonda.
Cosa spinga i giovani a fare domanda per un’esperienza di mobilità all’Estero è abbastanza facile da comprendere. Partecipare significa formarsi, sperimentare e confrontarsi con metodi di lavoro e dimensioni diverse, avvicinandosi così ad una realtà comunitaria. Attraverso stage, tirocini, training e corsi di lingua, i beneficiari hanno la possibilità di aumentare le proprie conoscenze o apprenderne di nuove, sviluppare abilità e competenze specifiche ed entrare in contatto con metodologie operative ed organizzative dell’ente o dell’azienda ospitante. Da ciò possono nascere nuove opportunità: c’è chi sceglie di fermarsi nel Paese del progetto e cercare lavoro, chi si vede offrire un contratto dall’azienda in cui ha svolto il periodo di stage e chi decide di far rientro in patria con un background fortemente influenzato dall’esperienza svolta, con aspettative e propositi maggiormente definiti.
Ma i progetti di mobilità transnazionale non rappresentano solo un punto di partenza a livello lavorativo. Non va infatti sottovalutato l’aspetto culturale ed umano. Partendo dal presupposto che la ricchezza risiede proprio nelle differenze culturali dei vari Paesi, una permanenza all’Estero, più o meno lunga, permette di entrare in stretto contatto con usanze, tradizioni e stili di vita differenti, consentendo di respirare quell’atmosfera multietnica e multiculturale che spesso caratterizza i programmi. Si conoscono nuove persone, ci si confronta, si stabiliscono legami e rapporti interpersonali. Un’esperienza, quella europea, che permette di mettere alla prova se stessi sotto vari punti di vista.
Ma chi sono i beneficiari dei bandi e quali sono i requisiti richiesti? Ogni progetto è indirizzato a categorie e fasce di età diverse, generalmente comprese tra i 18 e i 35 anni. È quindi opportuno informarsi per assicurarsi di essere in possesso di tutti i termini richiesti, dall’età al titolo di studio. Una volta compilata la domanda ed allegato il curriculum vitae, si procede alla fase preselettiva e ad eventuali test, prima di accedere ai colloqui motivazionali.
Il progetto Leonardo è forse il più famoso, ma ne esistono tanti altri. Come trovare il progetto più adatto a te? Diversi siti online offrono servizi gratuiti di informazione sui programmi e le opportunità offerte dall’Unione Europea, dove vengono pubblicati i bandi di partecipazione, tra questi www.scambieuropei.com, www.obiettivoeuropa.it e www.eurodesk.it. Non bisogna dimenticare, inoltre, di consultare il sito di Informagiovani della propria città e la pagina online della Regione di appartenenza.