Roma. Il nostro debito pubblico sale al 155,7% del Pil e arriverà ad una somma complessiva di circa 2.600 miliardi di euro. Rispetto allo scorso anno c’è stato un aumento di 190 miliardi. Suddividendo il debito per la popolazione alla fine ogni italiano, neonati compresi, si ritrova sulle spalle un fardello di 43.100 euro. Il crollo dell’economia di questi mesi ha causato un mancato introito per le casse delle Stato di circa 20 miliardi.
La manovra economica in discussione è la più grande della storia repubblicana e non conosce precedenti, con un fabbisogno per il 2020 di oltre 161 miliardi di euro portando il nostro deficit a 10,4%. Il Def, in fase di elaborazione, stima una riduzione del deficit al 5,7% per il 2021. Per il 2020 si prevede un calo del Pil dell’8% con una ripresa nel 2021 di più 4,4%. Questo lo senario economico in cui si inseriscono
Non ci dovrebbe essere nessun aumento dell’Iva a partire da gennaio 2021. Infatti verranno disinnescate le note clausole di salvaguardia che avrebbero fatto scattare l’aumento automatico dell’Iva in casi di particolare difficoltà finanziaria dello Stato.
Tra le voci che più incideranno sull’aumento del deficit ci sono la cassa integrazione, in particolare la cassa integrazione in deroga che è stata estesa praticamente a quasi tutti i lavoratori dipendenti che costerà 13 miliardi di euro. A questi si aggiungono circa 7 miliardi di euro per l’indennità ai lavoratori autonomi per due mesi è di importo aumentato a 800 euro mensili. Poi, 1,3 miliardi per rafforzare al Naspi, esteso anche a colf e badanti, e sopra 1 miliardo per il reddito di emergenza voluto dal Ministro del Lavoro Catalfo, e 500 milioni di euro per il pacchetto famiglia, stando a quanto ricostruisce Il Sole 24 Ore.