Firenze, – A luglio e agosto probabilmente le spiagge potrebbero essere piene. Ma di italiani, che daranno una boccata d’ossigeno a un mercato in larga parte domestico. Perche’ per i flussi turistici veri, internazionali, “e’ tutto rimandato realisticamente al 2022, stando con i piedi per terra”. Qualcosa forse potrebbe affacciarsi in autunno, “ma molto poco”, dice all’agenzia Dire Pier Carlo Testa, presidente di Fiavet Toscana. Possibile resistere cosi’? “Diciamo che siamo sott’acqua, in apnea, in attesa dell’ennesimo decreto”. Intanto quante sono le imprese in Toscana che hanno alzato bandiera e chiuso bottega? “Quasi ogni giorno scopriamo che un’agenzia di viaggi ha chiuso. Tuttavia numeri certi non ne abbiamo e il dato e’ di difficilissima lettura. Si raccoglie male, perche’ c’e’ la possibilita’ di ‘parcheggiarsi’, cosa che hanno fatto tantissime agenzie”. Con il lavoro polverizzato e i dipendenti in cassa integrazione, in pratica, “in molti hanno chiuso l’ufficio e trasferito l’azienda online, riducendo drasticamente i costi” in attesa di tempi migliori.
L’idea e’ resistere oggi per tornare a correre domani. Come? “Attraverso due mosse. La prima e’ dare liquidita’ a fondo perduto. Soldi, altrimenti cadremo come birilli”. Quello che “gia’ il governo Conte aveva cominciato a fare”. E le Regioni? “A colpi di titolo quinto della Costituzione dovrebbero essere quelle che governano il turismo, pero’ non hanno risorse per farlo”. Cosi’ “i contributi che hanno dato alle aziende sono ridicoli”.
La seconda mossa? “Fare una moratoria sulle imposte. Non sospendercele, ma cancellare quelle del biennio 2021-2022″. E non perche’ “siamo dei carrozzoni, attenzione”. Senza pandemia, infatti, l’industria del turismo “non sarebbe in crisi. Le nostre non sono aziende decotte: abbiamo sempre dato posti di lavoro e creando profitto”. Tuttavia finita la pandemia il principio restera’ sempre lo stesso: “Il turismo e’ globale, noi andiamo in tutto il mondo e tutto il mondo viene qui. Ecco, noi dovremo essere in grado di tornate in pista per riprendere la corsa”. Altrimenti, avverte, “non e’ che scomparira’ il turismo in entrata, il richiamo e il fascino dell’Italia o della Toscana: semplicemente potrebbe essere gestito esclusivamente da colossi giganteschi come Booking, Google, Airbnb, Expedia che hanno capitali, uffici in tutto il mondo, mezzi imponenti e tecnologie”.
E sul futuro prossimo, nell’immediato cosa prevede? “Il 2021 sara’ ancora fatto di spostamenti a corto raggio, molto limitati. Forse con la campagna vaccinale che e’ andata meglio in Gran Bretagna, ci sara’ un movimento di inglesi verso alcune localita’ e le spiagge mediterranee, con le isole greche che si cono gia’ organizzate”.