Nel primo semestre del 2019 sono state riconosciute false 43.719 banconote ritirate dalla circolazione, il 18,6% in meno rispetto alle 53.699 del secondo semestre dello scorso anno. Lo fa sapere la Banca d’Italia che, insieme alle altre banche centrali nazionali dell’Eurosistema e la Banca Centrale Europea, in stretto contatto con le Forze dell’Ordine, tengono sotto costante controllo l’andamento delle falsificazioni.
I tagli da €50 e da €20 continuano a essere i più falsificati, in linea con quanto registrato a livello mondiale. In particolare, – spiega Banca d’Italia in una nota – la quota delle banconote ritirate da €50 è diminuita al 47,4% (58,3% nel secondo semestre 2018) mentre quella delle banconote da €20 è salita al 28,6% (22,7% nel secondo semestre 2018). I falsi di questi due tagli costituiscono il 76% delle banconote ritirate in Italia. Nella sezione “Andamento delle falsificazioni” sono disponibili il numero di esemplari e la composizione percentuale per taglio dei biglietti falsi ritirati dalla circolazione negli ultimi anni.
A livello mondiale, come riportato dalla Banca Centrale Europea, nel primo semestre del 2019 sono state ritirate dalla circolazione 251.000 banconote in euro false, con una riduzione del 4,2% rispetto alle 262.000 del secondo semestre 2018 e del 16,6% rispetto alle 301.000 del primo semestre 2018. Il 97,2 per cento delle falsificazioni è stato individuato nei Paesi dell’area dell’euro.
Il 28 maggio 2019 sono entrate in circolazione le nuove banconote da €100 e €200, gli ultimi due tagli della “serie Europa”. Si è così concluso il piano di emissione della seconda serie dell’euro, frutto di anni di preparativi e di cooperazione in ambito Eurosistema; le banconote della seconda serie si avvalgono dell’innovazione tecnologica e dell’impiego di elementi di sicurezza sempre più efficaci per prevenire le falsificazioni e preservare la fiducia dei cittadini nell’euro come strumento di pagamento.
Lotta alle falsificazioni. La falsificazione, che secondo la legge italiana costituisce un reato, è un fenomeno a cui le banche centrali pongono la massima attenzione in quanto, se non tenuto sotto controllo, può minare la fiducia del pubblico nella valuta mettendone a repentaglio l’integrità. La Banca d’Italia coopera con le altre Banche Centrali Nazionali dell’Eurosistema (BCN) e con la Banca Centrale Europea (BCE) nell’azione di contrasto della falsificazione delle banconote. Prende parte attiva alla formazione in materia di riconoscimento delle banconote falsificate rivolta alle Forze di Polizia nazionali e di altri Paesi, agli operatori della Pubblica Amministrazione e ai gestori professionali del contante. L’azione continua di sostituzione delle banconote logore in circolazione – spiega Banca d’Italia – consente di mantenere elevata la qualità del contante e di conseguenza agevola il riconoscimento e il ritiro dalla circolazione delle falsificazioni. Per rendere ancora più incisiva l’opera di contrasto alla contraffazione sono stati realizzati, in sede europea, un sistema informatico di raccolta e monitoraggio dei dati sulle falsificazioni (Counterfeit Monitoring System – CMS, ovvero Sistema di Monitoraggio delle Contraffazioni) e uno schema organizzativo che vede operare differenti istituzioni in ogni Paese membro.
Cosa fare quando si è in possesso di banconote sospette di falsità. Una persona che abbia dei dubbi sulla legittimità di una banconota in suo possesso non deve tentare di spenderla, perché tale comportamento costituirebbe un reato; deve invece farla esaminare da addetti agli sportelli delle banche commerciali o degli uffici postali o delle Filiali della Banca d’Italia. Costoro, se ritengono che la banconota sia falsa, hanno l’obbligo di ritirarla dalla circolazione e trasmetterla all’Amministrazione Centrale della Banca d’Italia, in Roma, dove il Centro Nazionale di analisi delle banconote sospette di falsità (NAC) la esamina per accertarne la falsità. In caso di ritiro di una banconota sospetta di falsità, i soggetti obbligati al ritiro dalla circolazione redigono un verbale, una copia del quale viene rilasciata, a titolo di ricevuta, all’esibitore. Se il NAC della Banca d’Italia accerta la legittimità della banconota, l’esibitore viene rimborsato, senza alcuna trattenuta. In caso contrario all’esibitore non è dovuto alcun rimborso. La Banca d’Italia comunica l’esito dell’accertamento all’ente che ha effettuato il ritiro (verbalizzante). La conoscenza degli elementi di sicurezza delle banconote è il mezzo più efficace per proteggersi dalle falsificazioni e per evitare la perdita economica che deriva dall’accettazione di una banconota falsa.
Obblighi di riferimento per le banconote sospette di falsità. I gestori del contante (banche, Poste, ecc.) ritirano dalla circolazione e trasmettono alle Filiali della Banca d’Italia le banconote che non sono state classificate come autentiche in seguito ai controlli di autenticità effettuati automaticamente o, quando consentito, in modo manuale. Le banconote sospette sono trasmesse immediatamente e in ogni caso entro e non oltre il ventesimo giorno lavorativo successivo a quello in cui le stesse sono state ricevute. La trasmissione delle banconote deve essere corredata dal verbale di ritiro.