E’ iniziato oggi il confronto tra il Governo e le parti sociali agricole sul Recovery Plan, al quale hanno preso parte, oltre al premier Conte, anche i ministri Patuanelli e Catalfo.
Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, apprezzando l’avvio del confronto, ha evidenziato alcune priorità per il migliore utilizzo delle risorse messe a disposizione dal Recovery Plan, che destina all’agricoltura 2,5 miliardi di euro, in seguito all’aumento varato nei giorni scorsi rispetto alla prima bozza del piano.
“L’obiettivo è molteplice – ha affermato Giansanti – aumentare la capacità produttiva agricola del Paese verso l’autosufficienza alimentare, ma anche la competitività del settore primario e la sostenibilità, sfruttando l’occasione unica del Next Generation Eu che avrà un impatto del 3,5% sul PIL. Bene quindi gli investimenti in ricerca e sviluppo, nella scienza, in innovazioni tecnologiche favorite dall’Agricoltura 4.0 – che ci auguriamo possa essere quanto prima resa negoziabile con gli istituti di credito – perché questo sta generando una nuova alba del settore primario. Ci aspettiamo – ha aggiunto Giansanti – una programmazione e un monitoraggio costante della spesa del Recovery Fund, per vedere anche concrete ricadute occupazionali dei progetti già in fase di realizzazione”.
I punti strategici. Importanti saranno gli interventi per le infrastrutture, l’efficienza energetica, la digitalizzazione, ma per Confagricoltura sono altresì necessarie misure per il rilancio delle aree interne del Paese, per le quali il settore primario può dare un forte contributo in termini di valore. Non secondari, poi, i sostegni ad alcuni comparti, oltre ai progetti di filiera integrati, che, supportati da un’adeguata comunicazione, potranno portare benefìci non solo economici, ma anche in termini di salute per i cittadini e, conseguentemente, al sistema sanitario.
Il presidente Giansanti ha infine posto l’attenzione sulla parallela urgenza di alcune riforme, in particolare della Pubblica Amministrazione, della giustizia e della fiscalità, senza le quali il Paese non potrà sfruttare la straordinaria occasione del Recovery Fund. A margine dell’incontro, il presidente di Confagricoltura ha avuto modo di confrontarsi con il premier e i due ministri anche sul Decreto Ristori 5, al quale sta lavorando il Governo, rimarcando le difficoltà di alcuni comparti che auspicano interventi utili ad alleviare le perdite di questo prolungato periodo di pandemia.