Brusco calo dei prezzi all’ingrosso della carne a causa della lenta ripartenza del settore della ristorazione. Le famiglie non rinunciano alla prima frutta estiva, disponibile già ad aprile grazie all’aumento delle temperature. Lo rileva Unioncamere in una nota.
I dati. A maggio, rispetto ad aprile, infatti, – prosegue Unioncamere – l’indice mensile elaborato da Unioncamere e Bmti a partire dai prezzi rilevati dalle Camere di commercio e dai Mercati all’ingrosso, mostra il netto ribasso delle carni di suino (-11,8%), di pollo (-12%, comunque in lieve ripresa nella seconda metà del mese) e di tacchino (-9,8%). In calo anche le carni bovine (-1,5% rispetto ad aprile) a causa di un basso livello della domanda.
L’incremento dei prezzi. Per quanto riguarda le commercializzazioni nei mercati all’ingrosso, – si legge nella nota – al termine della quarantena è stata osservata poca richiesta di prodotti invernali e primaverili a favore della prima frutta estiva, come drupacee (alberi da frutta tra cui pesco, susino, albicocco, mandorlo e ciliegio), angurie e meloni. L’aumento delle temperature – conclude Unioncamere – ha favorito sia la produzione di questi prodotti sia la domanda da parte del consumatore portando, di conseguenza, ad un incremento dei prezzi, anche rispetto allo scorso anno, in particolare per ciliegie e nettarine.