A ottobre 2020 i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dello 0,6% su base mensile e diminuiscono del 2,5% su base annua. Sul mercato interno i prezzi segnano un rialzo congiunturale dello 0,9% e una flessione tendenziale del 2,9%, in attenuazione rispetto a settembre 2020 (-3,8%). Al netto dell’energia, i prezzi aumentano dello 0,1% su base sia mensile sia annua. Lo rende noto l’Istat in una nota.
Sul mercato estero – spiega l’Istituto- i prezzi non variano su base mensile (+0,1% per l’area euro, -0,2% per l’area non euro) e registrano un calo tendenziale meno ampio (-1,1%; -0,7% per l’area euro, -1,5% per l’area non euro). Nel trimestre agosto – ottobre 2020, rispetto al precedente, i prezzi alla produzione dell’industria crescono dell’1,2%, per effetto dell’aumento dei prezzi sul mercato interno (+1,7%), mentre sul mercato estero i prezzi sono in lieve calo (-0,2%).
I dati. A ottobre 2020, fra le attività manifatturiere, – prosegue l’Istat – gli aumenti tendenziali più elevati si registrano sul mercato interno per prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+0,9%), sul mercato estero per altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (+2,4% area non euro), computer, prodotti di elettronica e ottica (+2,2% area non euro) e mezzi di trasporto (+1,6% area euro). Le flessioni tendenziali più ampie su tutti e tre i mercati di riferimento si rilevano per coke e prodotti petroliferi raffinati (-21,3% mercato interno,-5,7% area euro, -23,3% area non euro) e prodotti chimici (-1,3% mercato interno, -3,8% area euro, -4,7% area non euro).
Il confronto. A ottobre 2020 i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” crescono dello 0,2% su base mensile e dello 0,9% su base annua. I prezzi di “Strade e Ferrovie” aumentano dello 0,4% in termini congiunturali e dell’1,2% in termini tendenziali. Nel terzo trimestre 2020 i prezzi alla produzione dei servizi aumentano dello 0,1% sul trimestre precedente e diminuiscono su base annua dello 0,3% (da -1,1% del secondo trimestre). La flessione tendenziale più ampia – conclude l’Istat – interessa i servizi di telecomunicazione (-12,6%); l’incremento tendenziale più elevato, i servizi di trasporto aereo (+24,4%).