Ci sono grandi aspettative sulla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, nota anche come COP26, che si terrà in Scozia tra il 31 ottobre e il 12 novembre 2021. Gli eventi preliminari svoltisi in Italia con il coinvolgimento di testimonial dalla risonanza globale come Greta Thunberg hanno infatti dimostrato quanto il tema del contrasto ai cambiamenti climatici stia ormai guadagnando spazio non solo nell’agenda mediatica ma anche e soprattutto nell’opinione pubblica globale, con particolare riferimento ai giovani.
L’Unione Europea cerca di fungere da modello ponendosi l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e una tappa intermedia di riduzione delle emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Un percorso lungo che passa attraverso numerosi provvedimenti ed un accurato lavoro strategico analogo a quello realizzato dall’associazione ambientalista Amici della Terra, attiva in Italia dal 1978 per promuovere politiche e comportamenti orientati alla protezione dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile, attraverso campagne di opinione, progetti, informazione ed educazione ambientali, iniziative sul territorio.
L’associazione, in collaborazione con EDF (Enviromental Defense Fund), gruppo di difesa ambientale senza scopo di lucro con sede negli Stati Uniti ha infatti presentato un documento di indirizzi per una Strategia italiana di riduzione delle emissioni di metano della filiera del gas naturale.
Un documento molto importante se si pensa che il metano ha un potenziale climalterante tra le 20 e le 30 volte superiore a quello dell’anidride carbonica e che la direttrice esecutiva dell’Unep, il Programma ambientale delle Nazioni Unite, Inger Andersen, ha dichiarato che “Tagliare le emissioni di metano è la leva più forte che abbiamo per rallentare il cambiamento climatico nei prossimi 25 anni ed è un’azione complementare agli sforzi necessari a ridurre le emissioni di anidride carbonica”
Consapevole dell’importanza dell’obiettivo, Amici della Terra ha condiviso i contenuti del documento con una vasta platea di protagonisti del settore energetico italiano: ANIGAS, Eni S.p.A., Environmental Defense Fund Europe (EDF Europe), INRETE Distribuzione Energia S.p.A, Italgas S.p.A., Picarro Inc., Pietro Fiorentini S.p.A, Snam S.p.A., Unareti S.p.A. Hanno, inoltre, partecipato e collaborato ai lavori del Tavolo ARERA – Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, Comitato Italiano Gas (CIG), Florence School of Regulation (FSR), ISPRA – L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e UNEP-OGMP 2.0.
Il principale obiettivo posto dal documento è la riduzione al 2030 del 72% delle emissioni di metano della filiera in Italia rispetto al 1990, che nel 2019 hanno già fatto registrare una riduzione del 53%. Il documento prevede anche obiettivi quantitativi specifici per quanto riguarda i segmenti dell’upstream, del trasporto e della distribuzione. Conseguire questo obiettivo consentirebbe una riduzione di 1 milione e 700mila tonnellate di CO2 equivalenti.
La proposta di strategia prefigura il ruolo di ARERA nell’ambito della regolazione, di ISPRA per quanto riguarda il monitoraggio ambientale e del CIG sul fronte della normazione tecnica. Infine, il documento inquadra il ruolo delle imprese, la valorizzazione delle buone pratiche già messe in campo in Italia e prevede una specifica governance per la sua attuazione.
Il documento prevede anche l’adozione di standard informativi che consentano accordi bilaterali di reciprocità per promuovere l’adozione di un sistema di reporting basato su un MRV (Monitoraggio, Reporting, Verifica) affidabile e condiviso da tutti gli operatori della filiera del gas prodotto o importato in Italia, anche in vista della possibile futura implementazione di strumenti economici che tengano conto della Methane Footprint del gas naturale importato nel nostro Paese, secondo quanto previsto in materia dalla Commissione Europea.
Soddisfatta Monica Tommasi, presidente degli Amici della Terra: “Oggi l’ambientalismo che ritiene necessaria una transizione responsabile, insieme agli operatori, mette a disposizione del Governo una Strategia di intervento per la riduzione delle emissioni di metano nella filiera del gas naturale. Da due anni con EDF abbiamo introdotto un tema praticamente assente in Italia nel dibattito sulle politiche ambientali. I risultati del lavoro di confronto e approfondimento con gli operatori e importanti attori istituzionali coinvolti, indicano le azioni che potranno consentire all’Italia di ridurre le proprie emissioni di metano, uno dei più potenti gas serra, nella misura di 1.700.000 tonnellate di CO2 equivalente, al 2030. Inoltre, i dati disponibili mostrano che la frettolosa limitazione delle attività di estrazione del gas naturale in Italia ha aumentato le emissioni dovute al maggior peso delle importazioni da Paesi con bassi standard ambientali. Tommasi ha concluso che: “Il ruolo del gas naturale nella transizione energetica va gestito e non demonizzato”.
La collaborazione tra soggetti operanti su scala internazionale si è rivelata preziosa e infatti Ilaria Restifo, referente per l’Italia di Environmental Defense Fund (EDF) e co-organizzatore dell’evento ha dichiarato “Desidero esprimere una viva soddisfazione per il lavoro svolto da questo tavolo. Il documento rappresenta un’assoluta novità e l’auspicio di EDF è che questa iniziativa possa essere replicata in altri paesi. Alcuni degli obiettivi sono molto significativi, come il performance-standard dello 0,2% sull’intensità emissiva delle operazioni upstream in Italia e la definizione di standard informativi che consentano accordi bilaterali di reciprocità. Resta ancora lavoro da fare per offrire supporto alla Commissione UE in merito alle importazioni di energia fossile, con la chiara volontà di affrontare il problema in maniera proattiva”.
La strategia sulla riduzione delle emissioni di metano è solo l’ultima delle attività realizzate da Amici della Terra che ha sempre basato le proprie azioni e posizioni su di una corposa attività di studio e ricerca ponendosi come interprete di un ambientalismo razionale, non dogmatico, libero da pregiudizi ideologici e da interessi particolari.