Nel corso del 2019 il numero di italiani a rischio povertà ed esclusione è sceso di oltre un milione rispetto al 2018 ma continua ad essere uno dei principali problemi nel nostro Paese.
I dati. La cifra, infatti, nonostante il calo, supera comunque i 15 milioni di persone. Secondo le tabelle dell’Eurostat, sono 15milioni e 338mila la somma delle persone con un reddito disponibile inferiore al 60% del reddito medio nazionale. In termini percentuali nel 2019 le persone a rischio povertà rappresentano il 25,6% della popolazione a fronte del 27,3% registratosi nel 2018. L’anno peggiore, tuttavia, è stato il 2016 quando le persone in situazioni di deprivazione materiale e che vivono in famiglie con bassa intensità di lavoro arrivarono a superare i 18milioni di italiani ovvero il 30% degli italiani.
La povertà divora il Sud Italia. I dati peggiori si registrano in Sicilia e Campania che restano le regioni europee con il tasso di rischio di povertà più alto dell’Unione europea. Le persone che dichiarano un reddito disponibile inferiore al 50% rispetto al reddito medio nazionale dopo i trasferimenti sociali sono in Sicilia il 41,4% della popolazione (a fronte del 40,7% del 2018) seguita a brevissima distanza dalla Campania con il 41,2%. Allargando le maglie ed includendo anche la popolazione a rischio di esclusione sociale, per la Sicilia la percentuale sale ulteriormente fino al 48,7% addirittura superata dalla Campania che tocca il 49,7% registrando il record negativo nell’Unione europea.
La media Ue è al 21,4%. Nell’Ue, infatti, la media per il rischio di povertà ed esclusione sociale si attesta al 21,4%, un dato che l’Italia supera a livello nazionale ma soprattutto che segna una differenza con le regioni del Sud Italia dato dal fatto che nel nostro Paese ci siano ampie differenze di reddito legate al territorio.
L’intervento di Iannone (Fratelli d’Italia). Ed è proprio sui dati sconcertanti della Campania che è intervenuto attraverso una nota anche il senatore e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia in Campania, Antonio Iannone. “De Luca, onnipresente sui social, è purtroppo latitante nel sociale. La Campania – ha attaccato Iannone – è in cima alla classifica europea per il tasso di rischio di povertà ed esclusione sociale, con una percentuale della popolazione pari al 49,7% contro il 21,4% della media UE. Un record certificato da Eurostat per il quale dobbiamo ringraziare l’ineffabile governatore e di cui, se non fosse troppo impegnato nelle sue dirette Facebook da cabaret, dovrebbe rendere conto ai cittadini campani”.
“De Luca, – ha proseguito il senatore di Fratelli d’Italia – tra un’invettiva da barzelletta e l’altra, dopo aver spadroneggiato e mal governato per anni la nostra regione, dovrebbe anche spiegare i dati pubblicati da OpenPolis, che evidenziano come, a Napoli, un giovane su quattro non lavori e non studi, con picchi ancora maggiori nei quartieri di Scampia e Secondigliano. Analizzare questi dati e invertire la rotta presupporrebbe un guizzo di responsabilità da parte del governatore e quindi prepariamoci all’ennesimo monologo social nel quale la colpa di questo sfacelo sarà sempre e comunque attribuita a qualcun altro, invasione delle cavallette comprese, ma mai con un briciolo di autocritica da parte dell’influencer prestato, nostro malgrado, alla politica”.