“La versione rivista ed integrata della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza conferma l’entrata della nostra economia, tra la fine dell’anno in corso e il primo trimestre 2023, in una fase di forte rallentamento, confinante con la recessione tecnica. I margini della finanza pubblica sono stretti. Tanto più alla luce del crescente costo del servizio del debito pubblico. Ma va fatto ogni sforzo, va ottimizzato ogni intervento: in Europa e nel nostro Paese”: così Lino Stoppani, vicepresidente vicario di Confcommercio-Imprese per l’Italia, nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi del 16 novembre tra il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, e le associazioni imprenditoriali, convocato proprio per fare il punto sul Pnrr.
“È essenziale – ha proseguito Stoppani – il confronto sulle ragioni della crescita e della produttività, proprio a partire dal cantiere delle riforme e degli investimenti del Pnrr. Occorre fare il punto circa l’impatto sul Piano degli andamenti dei prezzi delle materie prime e dei prezzi energetici ed è necessario tenere sempre presente il carattere qualitativo della rendicontazione propria del Piano e la necessità di azioni straordinarie di rafforzamento amministrativo. Operazioni necessarie, e da condurre con particolare accortezza e con particolarissima cura delle ragioni della coesione sociale e territoriale”.
Bisogna dunque “affrontate e risolvere – ha poi sottolineato il vicepresidente vicario di Confcommercio – le difficoltà delle Amministrazioni centrali nell’adozione di tutti gli atti secondari necessari all’avanzamento delle riforme, nonché quelle delle amministrazioni locali nell’attuazione degli investimenti. Il raggiungimento dei risultati attesi richiede poi il monitoraggio dei dati quantitativi e qualitativi, con particolare attenzione alla macroarea del Mezzogiorno ed al vincolo di riserva di almeno il 40% dei fondi in favore del Mezzogiorno”.
“Il Pnrr – ha ancora osservato Stoppani – rappresenta poi una parte del complesso di risorse aggiuntive della spesa in conto capitale per il periodo 2021-2027. Se consideriamo i Fondi Strutturali europei ed il Fondo di Sviluppo e Coesione, tra residui pregressi e nuovo ciclo 2021-2027, nonché le ulteriori risorse provenienti dalla Ue come il programma React-Eu, l’ammontare complessivo delle risorse è pari per il 2021-2027 a circa 470 miliardi. L’attenzione deve, quindi, concentrarsi sulla gestione delle diverse programmazioni, sulle loro sovrapposizioni in termini di interventi, sulla coerenza e convergenza di obiettivi e risultati attesi”.
“Sempre in tema di coordinamento e condivisione – ha concluso il vicepresidente vicario di Confcommercio – il Tavolo Permanente del partenariato Economico e Sociale del Pnrr ha dimostrato, in questo primo anno di attuazione del Piano, di essere uno strumento di governance utile nel raccordo tra mondo istituzionale ed economico. E’ un’esperienza da potenziare”.
– Nota stampa Confcommercio –