Un piccolo segnale più per l’economia italiana. Nel terzo trimestre del 2019, il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,3% in termini tendenziali. Lo rileva l’Istat nella nota “Stima preliminare del Pil.”
I dati. Il terzo trimestre del 2019 ha avuto due giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2018. – si legge nella nota – La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di lievi aumenti sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, – spiega l’Istituto – vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2019 è pari a +0,2%.
Il commento di Fim Cisl. “Il settore automotive in Italia – ha commentato Raffaele Apetino, coordinatore nazionale Automotive Fim Cisl – è fondamentale per il tessuto industriale del Paese. Basti pensare che conta il 6% del Pil e occupa circa 260 mila lavoratori tra diretti e indiretti. La transizione verso l’elettrico dev’essere controllata perché l’incidenza dell’elettrico sul lavoro è di 1/10 rispetto a quello tradizionale e un passaggio senza controllo sarebbe devastante sia in termini industriali che occupazionali.
“Come Fim Cisl – ha ancora detto Apetino – pensiamo che il tema dell’automotive da qui in avanti debba essere al centro dell’agenda di Governo, con un confronto periodico con le organizzazioni sindacali in grado di affrontare per tempo le trasformazioni.”