A pesare sul calo congiunturale del valore aggiunto in agricoltura è tra l’altro il clima impazzito che ha avuto effetti devastanti nelle campagne. Lo rileva la Coldiretti nell’ambito di una analisi divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sulla stima preliminare del Pil nel secondo trimestre del 2019.
Nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua e grandinate si sono abbattuti a macchia di leopardo sul territorio con coltivazioni distrutte, alberi abbattuti e aziende allagate, frane e smottamenti. Sono gli effetti – continua la Coldiretti – dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo ma anche con lo sviluppo di patogeni alieni particolarmente dannosi per le colture come la cimice asiatica.
Preoccupano però – conclude Coldiretti– anche i pesanti squilibri di filiera della distribuzione del valore lungo la filiera evidenziati dal rapporto Ismea a danno degli agricoltori, su 100 euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 euro arrivano al produttore agricolo, ma il valore scende addirittura a 2 euro nel caso di quelli trasformati dal pane ai salumi.