Piazza Affari conclude in rosso una seduta che inizialmente sembrava andare per il verso giusto, ma che poi è precipitata dopo ciò che è accaduto e sta ancora accadendo a Roma nei palazzi del Quirinale. In attesa di sapere se prevarrà la strada del governo di scopo che traghetti l’Italia verso la prossima Legge di bilancio nella maniera più indolore possibile, oppure se ci saranno le elezioni anticipate, i mercati finanziari sono pronti a farsi sentire.
Milano e la seduta mista. L’indice FTSE Mib ha toccato nel corso della seduta un massimo sopra 21.000 punti ricoprendo il gap che si era venuto a creare il 5 agosto scorso dopo l’apertura ufficiale della crisi di governo. In chiusura di seduta l’indice FTSE Mib però segna un -0,14% a 20.816,99 punti. Questo significa che qualora si dovesse optare per la via delle elezioni anticipate, i mercati non gradirebbero.
Bene le banche e l’automotive. Pirelli (+2,67% a 4,813 euro) e Banco BPM (+2,18% a 1,736 euro) guadagnano i primi due gradini del podio. A spingere le posizioni su questi titoli sono stati i dati confortanti giunti dalla Germania, dove l’indice PMI dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere della Germania, è inaspettatamente salito a 43,6 da 43,2 di luglio. Il consensus era molto più pessimista, stimava un calo a 43 punti. Il discrimine fra contrazione ed espansione economica posto a 50 punti, però, resta ancora lontano.
I titoli con performance negativa. Tra i peggiori figurano Moncler (-2,14% a 34,70 euro) e Ferrari (-1,41% a 139,80 euro). Sul fronte spread il differenziale di rendimento fra il BTP e il Bund tedesco ha proseguito la dinamica discendente di questi ultimi giorni assestandosi poco sopra i 195 punti base, sui minimi da fine luglio.