Confindustria, – si apprende attraverso una nota – prima ancora di entrare nel merito del PNRR, in questo primo incontro con il Governo, ha posto quattro questioni prioritarie inerenti il metodo. A ispirarle รจ esclusivamente lโinteresse nazionale affinchรฉ il PNRR, unโoccasione storica e irripetibile per il Paese, raggiunga la massima efficacia.
La prima osservazione riguarda la mancata conformitร con le linee guida indicate dalla UE e aggiornate venerdรฌ scorso a seguito della consultazione tra Commissione, Governi e Parlamento Europeo. Le linee guida prescrivono infatti, in maniera puntuale, che ogni riforma strutturale e linea di intervento delle 6 missioni strutturali venga declinata secondo una stima precisa degli obiettivi quantitativi che si intende ottenere rispetto alle risorse impegnate. Questo perchรฉ la Commissione stessa possa verificarne lโattuazione, sia nellโarco della durata del Piano che negli step intermedi, scongiurando cosรฌ il rischio di revoca dei fondi o, peggio ancora, la restituzione. Le riforme strutturali, infatti, devono essere quelle indicate da anni nelle raccomandazioni periodiche allโItalia, quindi prima di tutto quelle del mercato del lavoro, della PA e della giustizia e ogni intervento va progettato seguendo questa metodologia. Inoltre, la linea dโazione deve essere plausibile, alla luce dei risultati ottenuti dallโItalia negli anni precedenti con interventi nello stesso settore, e congruo rispetto ai principali effetti di sostenibilitร sociale, ambientale e al quadro generale di finanza pubblica. Poichรฉ, allo stato attuale, nel PNRR trasmesso al Parlamento non abbiamo riscontrato questa corrispondenza, Confindustria ha chiesto al Governo di procedere ad un affinamento del Piano per comprenderne gli effettivi impatti sul PIL.
La seconda osservazione รจ un effetto della prima poichรฉ, in assenza di un quadro generale di prioritร , compatibilitร e obiettivi, ogni valutazione rischia di ridursi ad una mera somma di richieste, in nome dei diversi interessi economici e sociali. Senza una stima chiara degli obiettivi sullโaumento dei tassi di occupazione – a partire da giovani e donne sulla diminuzione dei NEET, sullโaumento dei laureati, sulla diminuzione dei gap territoriali e di genere – non รจ possibile esprimere un parere sullโallocazione complessiva di risorse destinate agli obiettivi di sostenibilitร sociale e di crescita della produttivitร .
La terza osservazione riguarda i temi che hanno un grande impatto sulla vita delle imprese. Lo scorso luglio Confindustria ha trasmesso al Governo una proposta dettagliata che coniuga, in un unico obiettivo, la riforma degli ammortizzatori sociali e quella delle politiche attive del lavoro, aprendo al coinvolgimento delle Agenzie private. Lโobiettivo della proposta รจ la valorizzazione del capitale umano e lโaumento dellโoccupabilitร , attraverso il potenziamento dellโassegno di ricollocazione e il contratto di espansione. La scelta che riscontriamo nel Piano invece, non solo sembra essere quella di basarsi ancora essenzialmente sui Centri Pubblici per lโImpiego, ma, soprattutto, non viene indicata la direzione che il Governo intende intraprendere sulla riforma degli ammortizzatori sociali.
Altro capitolo essenziale รจ quello delle Infrastrutture. Prima di esprimersi sullโallocazione delle risorse, occorre chiarire il gap delle 35 misure attuative non ancora emanate e dei ripetuti interventi su tale materia fino al Decreto-legge Semplificazioni. Specie in questo ambito, infatti, lโefficacia dellโassetto organizzativo e la profonda revisione delle procedure della PA, al momento non declinate, risulta determinante.
La quarta osservazione รจ di ordine trasversale e riguarda la governance necessaria per una puntuale ed efficiente realizzazione del Piano, ad oggi non ancora delineata, che a nostro avviso dovrebbe prevedere modalitร di confronto strutturato e continuativo con le parti sociali e un loro coinvolgimento lungo tutto il processo di esecuzione dei progetti. Confindustria ha manifestato la piena disponibilitร a continuare su questa metodologia di confronto al fine di rendere efficace e credibile il PNRR nellโinteresse del Paese.