Dopo la pandemia gradualmente i pagamenti commerciali tra le aziende tornano alla normalità; i pagamenti alla scadenza sono in crescita in tutte le principali economie del mondo ma, l’Italia, rimane lontano dalle principali economie industrializzate. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti, in cui CRIBIS, società del Gruppo CRIF specializzata nella business information, ha analizzato anche per il 2021 le abitudini di pagamento delle imprese in 38 Paesi del mondo che rappresentano circa il 90% del PIL mondiale e le principali economie con cui le imprese italiane hanno rapporti commerciali.
Il patrimonio informativo di CRIBIS sui dati di pagamento delle aziende è molto esteso, tanto da consentire sia la realizzazione dello Studio Pagamenti, l’osservatorio trimestrale sui comportamenti di pagamento delle aziende italiane, che uno Studio annuale a livello internazionale. Uno Studio che rappresenta un utile strumento per monitorare l’andamento dell’economia di un Paese.
L’Italia al 18° posto in Europa per i pagamenti puntuali, 25° a livello globale
Secondo lo Studio Pagamenti Cribis a livello internazionale l’Italia è tra i Paesi dove nel 2021 i pagamenti ai fornitori oltre 30 giorni (considerati ritardi gravi) sono più alti e pari all’11% (Grecia e Romania i peggiori pagatori europei).
Con il 38,5% dei pagamenti alla scadenza – comunque in sensibile miglioramento (+11%) rispetto al 2019, pre-Covid – l’Italia è dietro a Germania, UK, Francia e Spagna in Europa. Fanno peggio solo Grecia, Romania, Serbia, Portogallo, Croazia, Turchia e Bulgaria. Confrontando i dati a livello mondiale il nostro paese si colloca invece al 25° posto in classifica e riscontra un calo dei ritardi gravi, in miglioramento del 14% rispetto all’anno scorso.
In Italia – dove gli ultimi mesi dell’anno segnavano una buona ripresa – gli ambiti più colpiti dall’aumento dei ritardi gravi nel 2021, rispetto al periodo pre-Covid, sono quelli dei Servizi di ospitalità, con un’incidenza dei pagamenti oltre 30 giorni pari al 13,8%, cresciuta del 45,1% e quello dei Ristoranti e bar in cui si riscontrano ritardi gravi nel 29,3% dei casi, in aumento del 22,8% rispetto al 2019. I settori che stanno recuperando più velocemente sono quello dei Trasporti, che mostra un’incidenza di gravi ritardi pari al 5,1%, in miglioramento del 42,5% rispetto al 2019 e quello della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), con un’incidenza di ritardi gravi pari al 12,8%, in miglioramento del 19,3% rispetto al 2019.
Il trend del 2022: Italia nei primi 3 mesi
A Marzo 2022 i pagatori puntuali rappresentano il 38,8% del totale, mentre i pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo raggiungono il 10,5%, in calo del 18% rispetto al 4Q 2020 e stabili rispetto al livello del 4Q 2019.
Il Nord Est risulta l’area geografica più affidabile con il 46,7% di pagamenti regolari, mentre le imprese del Sud e Isole mostrano un comportamento più problematico con solo il 25,4% di pagamenti entro i termini.
Tra i gruppi merceologici più puntuali sicuramente la manifattura con solo il 6,8% di ritardi oltre 30 giorni, mentre nel Commercio al dettaglio troviamo la concentrazione più bassa con oltre il 16% di ritardi oltre 30 giorni.
– Nota stampa CRIF –