Nel 2018, in Italia, il numero di pagamenti al dettaglio effettuati con strumenti diversi dal contante è cresciuto del 6.8%, in accelerazione rispetto al tasso di crescita registrato nell’anno precedente” . E’ quanto si apprende dalla 17esima edizione dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments curato da Assofin, Nomisma e Ipsos, con il contributo di Crif. A tale dinamica corrisponde un aumento dei volumi complessivi del +4.7%. Si riduce l’importo medio transato annuo che si attesta a 1418 euro rispetto ai 1501 euro del 2017 (-5.5%).
I dati. Nel 2018 – spiega l’Osservatorio- il numero di carte di credito attive in circolazione in Italia è pari a circa 15 milioni di unità contro i 56,3 milioni di carte di debito. E’ record per gli importi transati i quali hanno superato gli 80 miliardi di euro. Per quanto concerne le carte di debito, invece, si rileva un aumento del 5% degli importi complessivi delle transazioni attraverso carte di debito.
Il settore delle carte prepagate presenta “segnali di maturità”: nel corso del 2018 – si legge nella nota – è stata registrata una lieve riduzione del numero ed una crescita significativa del numero di operazioni. In aumento del 26,5% le transazioni effettuate. Le carte con funzione rateale in circolazione ammontano a 9,2 milioni, pari a circa un terzo del totale delle carte di credito di sistema. L’aggregato fa riferimento per circa l’80% a carte opzione, che lasciano al titolare la scelta tra la modalità di rimborso a saldo e quella rateale, e per il restante 20% alle carte rateali “pure”, tra le quali quelle finalizzate alla rateizzazione del premio assicurativo. – si legge nell’Osservatorio – Nel 2018 e nel primo semestre del 2019 è proseguita la crescita dei volumi delle carte opzione/rateali.
L’analisi della rischiosità del comparto delle carte di credito mostra, a maggio 2019, un tasso di sofferenza pari all’1,4%, in diminuzione a quanto registrato nel 2018. – prosegue l’Osservatorio – La contrazione del tasso di sofferenza è diffusa in tutte le macroaree del Paese con miglioramenti più accentuati per il Sud e le Isole che passano dal 2,8% al 2,5% grazie al contenimento del rischio in tutte le regioni meridionali.
Il confronto con il contesto internazionale conferma che l’Italia resta ben al di sotto della media UE per utilizzo delle carte di credito. Il rapporto tra transazioni effettuate con carte di pagamento e PIL indica l’Italia al 24° posto sui 28 paesi europei. – precisa l’Osservatorio – I Paesi più propensi all’utilizzo delle carte di pagamento sono Gran Bretagna, Portogallo e Francia. In Italia il contante in circolazione rappresenta circa l’11,6% del PIL.
L’analisi della domanda di carte di credito attesa per il 2019 conferma una stabilità nella diffusione delle carte di credito e di debito presso i decisori finanziari in età 18-74 anni, mentre prosegue il trend di diffusione presso i giovanissimi capifamiglia (18-24 anni) avviato negli ultimi anni. Il bacino potenziale, costituito dalla totalità dei decisori attualmente non titolari di carta di credito, risulta sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno.
Le innovazioni tecnologiche. Nel comparto finanziario – conclude l’Osservatorio – la fenomenologia digital che mostra i tassi di crescita più interessanti sono le App. Accanto al mobile payment si colloca, infatti, il fenomeno instant payment, che registra un buon livello di notorietà presso i decisori. Il bacino potenziale complessivo dei pagamenti mobile evidenzia dimensioni veramente interessanti.