Il 31 luglio si è chiusa la finestra per i ritardatari che volevano presentare all’Agenzia delle entrate-Riscossione le istanze per la “rottamazione-ter” e il “saldo e stralcio”. Le domande presentate nel mese di luglio, ancora in fase di lavorazione negli uffici, andranno ad aggiungersi alle circa 1,7 milioni presentate entro il 30 aprile scorso, portando il totale a superare il tetto di 2 milioni di domande.
In questo caso, si tratta di una scadenza perentoria, fissata dal cosiddetto decreto Crescita che aveva riaperto i termini per dare un altro mese di tempo ai contribuenti che non avevano ancora aderito. Invece, ci sono ancora cinque giorni per i contribuenti che entro il 31 luglio 2019 dovevano pagare la prima rata della cosiddetta rottamazione-ter delle cartelle. Questi sono i numeri presentati dall’Agenzia, che sottolinea come, per quanto riguarda la rottamazione ter, ci sia tempo fino a lunedì 5 agosto per coloro che entro lo scorso 30 aprile hanno aderito alla definizione agevolata e devono procedere con il primo pagamento previsto dal piano di rateizzazione scelto in fase di adesione.
Per il versamento in leggero ritardo, ma senza oneri aggiuntivi, si deve utilizzare il bollettino Rav con scadenza 31 luglio inviato nelle scorse settimane da Agenzia delle entrate-Riscossione insieme al piano complessivo dei pagamenti (si può richiedere la copia sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it). Il mancato, insufficiente o tardivo pagamento della rata, oltre la tolleranza di cinque giorni prevista per legge, determina l’inefficacia della definizione agevolata, il debito non potrà essere più rateizzato e l’agente della riscossione dovrà riprendere, come previsto dalla legge, le azioni di recupero.
I termini di adesione alla rottamazione-ter e al saldo e stralcio erano stati riaperti dal Decreto Crescita (DL n. 34/2019), fino allo scorso 31 luglio, ma cartelle o avvisi già ammessi al pagamento agevolato non potevano essere nuovamente inseriti in una dichiarazione di adesione. Tuttavia, per non perdere i benefici della pace fiscale, è necessario saldare la prima rata del piano dei pagamenti anche per eventuali debiti che, erroneamente, siano stati inseriti in una nuova domanda di adesione.