La denuncia delle promesse non mantenute da parte dei talebani nei confronti dei diritti delle donne e un appello a sostenere l’economia nazionale perché non “collassi”: queste le direttrici di un intervento del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, a poche ore dal G20 straordinario sull’Afghanistan. “Promesse non mantenute vuol dire sogni infranti per le ragazze e le donne” ha detto il dirigente incontrando i giornalisti al Palazzo di vetro, a New York. “Mi appello con forza ai talebani affinché mantengano le promesse nei confronti delle ragazze e delle donne, rispettando i propri obblighi verso il diritto umanitario internazionale”.
In Afghanistan milioni di alunne non sono potute tornare a scuola dopo che la guida del Paese, ad agosto, è stata assunta dagli ex guerriglieri. Non si è arrestata, parallelamente, la crisi sociale e anche produttiva causata da 20 anni di conflitto. Secondo Guterres, la comunità internazionale deve “iniettare liquidità nell’economia afghana per scongiurarne il collasso“. Il segretario ha aggiunto, in vista del G20, a presidenza italiana: “Dobbiamo trovare il modo di far respirare l’economia di nuovo; possiamo farlo senza violare il diritto internazionale”.
Il tema sarà al centro del forum delle potenze mondiali. Secondo alcuni esperti, il G20 non darà il via libera al trasferimento al nuovo governo di Kabul dei beni confiscati nelle settimane scorse. Allo studio ci sarebbero invece piani per “trust fund”, legati alla Banca mondiale o al Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, con risorse a disposizione per il pagamento dei salari degli operatori sanitari o degli insegnanti in Afghanistan.
Sempre oggi, a Doha, in Qatar, è prevista una riunione tra esponenti del governo talebano e dell’Unione Europea. L’incontro ne segue un altro che ha coinvolto ieri dirigenti dell’amministrazione americana. Amir Khan Muttaqi, ministro degli Esteri di Kabul, ha detto che il nuovo potere vuole “relazioni buone con tutto il mondo” e che “rapporti equilibrati possono salvare l’Afghanistan dall’instabilità”. Al centro dei colloqui, il nodo degli aiuti necessari per far fronte alla crisi umanitaria legata al conflitto, anche in vista dell’inverno.
Fonte: Agenzia Dire