Nel primo trimestre del 2021 l’economia italiana ha subito una nuova contrazione, di entità più contenuta rispetto a quella registrata nel quarto trimestre del 2020. In particolare – riporta l’Istat – si riduce l’intensità del calo tendenziale del prodotto interno lordo (Pil) che passa dal 6,6% del trimestre precedente all’1,4%.
Nel periodo gennaio – marzo 2021, secondo le stime, il Pil, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sarebbe diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% in termini tendenziali. Il primo trimestre del 2021 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al primo trimestre del 2020.
La variazione congiunturale – spiega l’Istituto di statistica – è la sintesi di un aumento del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, mentre i servizi nel loro complesso hanno registrato una diminuzione. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2021 è pari a +1,9%.