Un’impresa su due (esattamente il 47,3%) attiva nella distribuzione alimentare al dettaglio ha rilevato un aumento di nuovi clienti durante la pandemia in corso, soprattutto nei mesi del lockdown. Il dato è contenuto nell’Osservatorio realizzato dalla Fida, la Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione aderente a Confcommercio, realizzato in collaborazione con Format Research. In epoca Covid-19 i punti vendita sono stati in prima linea per assicurare la spesa e continuare ad erogare, in condizioni di difficoltà, un servizio fondamentale per i cittadini facendo così riscoprire, come afferma il 70% delle imprese, anche il ruolo dei negozi di vicinato.
I dati. Tra gli altri dati, si scopre che quasi il 31% prevede comunque un peggioramento della propria attività economica nei prossimi tre mesi, mentre per il 59% la situazione rimarrà stazionaria. L’emergenza sanitaria – rileva Confcommercio – ha d’altronde accelerato i processi di innovazione nel settore: il 40,7% ha iniziato a fare consegne a domicilio, il 32,2% ha intensificato il servizio e il 14,2% ha attivato servizi di asporto.
Anche sul fronte digitale – conclude Confcommercio – crescono le imprese che hanno avviato servizi che prima non offrivano, come la prenotazione della spesa tramite email (il 13,1%) e social network (il 9%), il click & collect (7,1%) e la vendita per mezzo di piattaforme online (per il 4,7%).