Il Monte dei Paschi ha chiuso il 2020 con un rosso da 1,689 miliardi di euro, in aumento di 1,033miliardi rispetto al rosso registrato nel 2019. A renderlo noto è lo stesso Mps, il cui cda ha approvato i risultati lo scorso 30 dicemnre, che in una nota ha spiegato che a pesare sui conti della banca sono stati soprattutto componenti non operative che hanno inciso in negativo per 1.305 milioni. Cifra, quest’ultima, che include tra l’altro 984milioni di accantonamenti a fondi oneri e rischi legali riconducibili “in particolare su pregresse operazioni di aumento di capitale e rischi connessi ad accordi contrattuali” e 154milioni di oneri di ristrutturazione legati a Hydra e all’esodo del personale avvenuto nel quarto trimestre del 2020.
Le rettifiche sui crediti ammontano a 748 milioni di cui 348 derivanti dagli effetti del Covid-19. Il margine di interesse si attesta invece a 1,29 miliardi (-14% anno su anno), mentre le commissioni calano dell’1,3% e si attestano a 1,43 miliardi. Gli oneri operativi sono scesi del 3,7% a 2,2 miliardi e Mps li vede in ulteriore calo a partire dal primo trimestre dell’anno in corso.
Qualora Monte dei Paschi non riuscisse a trovare “una soluzione strutturale in un orizzonte di breve/medio termine”, il gruppo ha già annunciato che procederà ad un rafforzamento da 2,5 miliardi di euro. In questo caso, spiega Monte dei Paschi, l’operazione avverrà “a condizioni di mercato” e con la partecipazione dello Stato italiano” che ha già garantito “pieno sostegno” alla sottoscrizione pro-quota dell’aumento di capitale ricordando che il rafforzamento patrimoniale “sconta talune incertezze in quanto necessita la conclusione del processo già avviato di valutazione e approvazione di Dg Comp e Bce”.
Il ceo di Monte dei Paschi, Guido Bastianini, – come riportato dall’Ansa – in conference call ha dichiarato che “tutti gli indicatori” riferiti al capitale “sono al di sopra dei minimi regolamentari” quindi “superiori ai numeri che ci saremmo aspettati solo alcune settimane fa”. Il Cet1 fully loaded di Monte dei Paschi, infatti, a fine 2020 si è attestato al 9,9% a fronte dell’8,74% richiesto dalla Bce.