Il Ministro Stefano Patuanelli, il Vice Ministro Stefano Buffagni e i Sottosegretari Mirella Liuzzi, Gian Paolo Manzella, Alessia Morani e Alessandra Todde, esprimono importanti considerazioni in riferimento alle disposizioni relative alle imprese contenute nel Decreto legge Cura Italia. E’ quanto si apprende da una nota diffusa dal MiSE.
“In questo momento così difficile per il sistema imprenditoriale italiano, il lavoro del Ministero è stato ispirato ad obiettivi molto chiari: assicurare la massima liquidità al sistema d’impresa; tutelare al massimo imprese e lavoratori, dipendenti, autonomi e professionisti; dare certezza e fiducia alle imprese e ai lavoratori in questo passaggio. Ognuno dei risultati ottenuti nel Dl Cura Italia su questi punti è molto perché fa parte di uno sforzo unico nella nostra storia per rilanciare l’economia ed assicurare il supporto pubblico all’impresa. Ma siamo consapevoli – sottolinea il MiSE – che è un primo passo, perché il momento è difficile e i bisogni del sistema economico e imprenditoriale enormi.
“Siamo però soddisfatti che: il Fondo Centrale di Garanzia sia stato rafforzato quantitativamente, reso più flessibile e vicino alle imprese; la Cig sia stata estesa sino alle imprese con 1 lavoratore così da ampliare la platea delle persone tutelate; i lavoratori autonomi e i professionisti abbiano visto aumentate le risorse previste per indennizzarli, in parte almeno, delle difficoltà che stanno attraversando; la rete di telecomunicazioni sia stata messa in condizione di affrontare i carichi dei prossimi giorni; le donazioni delle imprese per contrastare il Covid-19 siano da oggi interamente deducibili.”
“Siamo consapevoli del fatto che c’è ancora molto da fare e nei prossimi atti normativi in preparazione torneremo ad intervenire su questi ed altri temi cruciali per il futuro della nostra impresa. Intanto – conclude la nota – noi continuiamo il nostro lavoro, ascoltando le categorie e le voci dell’impresa, con tutta la determinazione, la serietà e l’unità di cui siamo capaci e di cui l’Italia e la sua impresa oggi hanno bisogno”.