In questi giorni il Piano Triennale della Ricerca di Sistema elettrico è stato firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Il decreto, che fissa le priorità, gli obiettivi generali, i temi e le risorse delle attività di ricerca e sviluppo di interesse generale per il sistema elettrico nazionale, sarà pubblicato dopo la registrazione della Corte dei Conti. A farlo sapere è il MiSE in una nota.
“Parte un altro pilastro del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. – dichiara il Sottosegretario con delega all’Energia Davide Crippa – Per governare al meglio l’evoluzione del sistema elettrico in corso riteniamo prioritario continuare a promuovere progetti relativi a nuove architetture di rete, tenuto conto della forte necessità di rendere più flessibile il sistema elettrico nonché di assicurare la gestione in sicurezza di un sistema elettrico italiano fortemente decarbonizzato.”
“Riteniamo che sia necessario interagire in modo diverso con i sistemi e i prodotti esistenti, in modo che anche la piccola e media impresa italiana possa fare la sua parte. – aggiunge Crippa – L’Italia è fortemente impegnata nella promozione dello sviluppo delle fonti rinnovabili e intende continuare a consolidare un ruolo di primo piano in linea con i nuovi ed ambiziosi target del quadro comunitario al 2030. L’obiettivo – conclude Crippa – é quello di favorire politiche e programmi orientati sia alla domanda, sia all’offerta di energia. Le prime, nell’intento di modificare i modelli di consumo. Le seconde, per sostenere le tecnologie (e anche le imprese, i mercati, ecc.) capaci di intercettare ed integrare le politiche orientate alla domanda.”
Come nasce il Piano Triennale della ricerca di sistema. Il Piano Triennale della ricerca di sistema 2019-2021 è stato predisposto dopo gli incontri del gennaio scorso tra i Sottosegretari Crippa e Cioffi e gli Enti di ricerca. E’ stato elaborato dal Ministero dello Sviluppo Economico e le scelte strategiche per l’individuazione degli obiettivi di ricerca del triennio sono state poste in consultazione sul sito internet del MiSE per 30 giorni nell’aprile scorso. Confermata, inoltre, la fiducia all’RSE, all’ENEA e al CNR, ritenuti gli Enti di ricerca nazionali che possano contribuire a valorizzare i fondi della Ricerca attraverso attività orientate al raggiungimento degli obiettivi energetici nazionali.
Le risorse disponibili e le attività previste. Sono ammesse attività strettamente legate e funzionali al corretto funzionamento del sistema elettrico nei suoi aspetti generali, presenti e futuri; attività volte a creare una base conoscitiva utilizzabile per successive attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale; attività volte a esplorare nuovi temi e ipotesi scientifiche, per lo sviluppo di tecnologie radicalmente innovative. – chiarisce il MiSE – Lo stanziamento previsto per il triennio ammonta a 210 milioni di euro, in analogia al precedente triennio, così da non determinare un ulteriore aggravio sulla bolletta elettrica. Le attività verranno realizzate attraverso gli accordi di programma stipulati dal Ministero dello Sviluppo Economico con soggetti pubblici o organismi a prevalente partecipazione pubblica e le procedure concorsuali per la selezione dei progetti di ricerca non compresi negli accordi di programma.
Serve maggiore flessibilità per il sistema elettrico nazionale. Secondo il MiSE, lo sviluppo di tecnologie abilitanti quali smart grids e infrastrutture digitali, deve diventare una priorità importante per il Paese, con progetti che rispondano alle esigenze del territorio e al tempo stesso siano competitivi e bancabili.
Le Smart Grid. Il MiSE precisa che uno dei temi che beneficerà dello stanziamento di queste risorse è indubbiamente quello delle smart grid. In questi anni RSE ha svolto un lavoro davvero importante che ha contribuito in maniera significativa al consolidamento di una leadership italiana sulle smart grid universalmente riconosciuta a livello internazionale. Le smart grid saranno l’asse portante del futuro sistema energetico a bassa o nulla emissione di CO2. Permetteranno di sfruttare enormi volumi di energia rinnovabile e di integrare nel sistema anche gli accumuli e i veicoli elettrici, continuando a garantire l’adeguatezza del sistema energetico. La loro diffusione, inoltre, – prosegue il MiSE – offre l’opportunità di aumentare la competitività e di rafforzare la leadership tecnologica in alcuni settori industriali, quali l’industria elettrica ed elettronica, costituita principalmente da Piccole e Medie Imprese, in cui il sistema nazionale eccelle.
Sistemi di accumulo. Un altro tema su cui la Ricerca di Sistema punta molto è la piena ed efficace integrazione delle fonti rinnovabili nelle reti, al fine di contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra a livello globale. – aggiunge il MiSE – Considerata la tipicità delle fonti rinnovabili e il loro crescente ruolo nei sistemi energetici, bisogna essere in grado di gestire efficientemente le fluttuazioni dell’energia immessa, ma al contempo sviluppare l’integrazione di nuove soluzioni nel sistema esistente con anche soluzioni innovative per l’accumulo di energia. La ricerca di sistema punta molto sui sistemi di accumulo visto anche il grande interesse e i diversi progetti attualmente in fase di realizzazione o di esercizio. Le batterie assumono un ruolo determinante per l’accumulo di energia prodotta da fonti rinnovabili che, come sappiamo, non è programmabile. – conclude il MiSE – Con le batterie ad alta capacità di accumulo, i veicoli elettrici diventano un vero e proprio deposito di energia che può essere utilizzato in caso di mancanza di energia elettrica.