Moderato sprint finale per il mercato automobilistico italiano. In dicembre le immatricolazioni di autovetture sono state 140.075 con un incremento del 12,5% su dicembre 2018. Per circa 4,5 punti percentuali questo risultato è dovuto ad una giornata lavorata in più rispetto a dicembre 2018, ma, anche al netto di questo apporto, il risultato positivo rimane ed è significativo in un anno decisamente “magro” per il mercato dell’auto come il 2019 che chiude il suo consuntivo annuale a quota 1.916.320 e quindi con una modestissima crescita sul 2018 (+0,3%). E’ questo il quadro delineato dal Centro Studi Promotor in una nota.
I dati. D’altra parte, – rileva il Csp – va detto che il risultato certificato dai dati sulle immatricolazioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è perfettamente coerente con il quadro economico nazionale che è di sostanziale stagnazione. Né ci si poteva aspettare che una spinta al recupero di almeno di una parte del pesante calo che il nostro mercato accusa ancora rispetto ai livelli ante-crisi del 2007 (quantificabile a fine 2019 nel -23,1%) potesse essere recuperato nel corso dell’anno che si è chiuso grazie a fattori legati a dinamiche interne del settore dell’auto.
Migliora anche il clima di fiducia. E ciò essenzialmente perché nel 2019 – spiega il Csp – le vendite di autovetture hanno dovuto fare ancora i conti con gli effetti del nuovo sistema di omologazione Wltp, con la demonizzazione del diesel ed anche con l’attesa del concretizzarsi della prospettiva dell’auto elettrica. E’ comunque un dato di fatto, secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, che il risultato positivo delle immatricolazioni in dicembre non è un segnale isolato perché trova conforto anche in un recupero del clima di fiducia.
Le aspettative. In novembre, per le forti preoccupazioni destate dall’andamento della discussione della Legge Finanziaria per il 2020, vi era stato un deciso calo sia dell’indicatore Istat relativo ai consumatori che dell’indicatore specifico per l’auto elaborato dal Centro Studi Promotor sintetizzando i risultati delle sue inchieste congiunturali mensili. In dicembre – conclude il Csp – entrambi gli indicatori recuperano buona parte del terreno perduto e questo è certo di buon auspicio per il 2020.