Il Mef ha firmato il decreto che permette di utilizzare i 140 milioni del fondo destinato alle attività economiche chiuse. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, rispondendo in aula alla Camera durante il question time a un’interrogazione della Lega sull’attuazione degli strumenti di sostegno alle attività economiche chiuse, in particolare discoteche e sale da ballo. “Il decreto va chiaramente agli organi di controllo e auspichiamo che la Corte dei conti possa licenziarlo in termini rapidissimi”, ha poi aggiunto il ministro. Quanto si legge da una nota di Confcommercio.
Discoteche e sale da ballo sono alcune delle attività che potranno richiedere i contributi a fondo perduto fino a un massimo di 25 mila euro, per ciascun soggetto beneficiario, e a cui è destinata una quota pari a 20 milioni di euro del fondo istituito dal Ministero. Fino a 12mila euro l’ammontare dei contributi che invece potranno essere richiesti da altre attività ammesse alla misura come palestre, impianti sportivi, parchi tematici, eventi di teatro, cinema, arte, fiere e cerimonie. Il decreto interministeriale, già firmato dal ministro Giorgetti, definisce l’elenco delle attività che hanno diritto a usufruire del sostengo economico, in quanto rimaste chiuse per un periodo complessivo di almeno cento giorni, nonchè i criteri e le modalità per richiedere il contributo. I termini per l’avvio delle richieste dei beneficiari verranno comunicati dall’Agenzia delle entrate, che potrà successivamente procedere con l’accreditamento diretto del contributo a fondo perduto.
Giorgetti: “provvedimento doveroso”
“E’ un provvedimento doveroso, promesso alle categorie che sono state costrette a restare chiuse per legge“. Così lo stesso Giorgetti – prosegue nella nota di Confcommercio – dopo il via libera al fondo avvenuto il primo settembre scorso. “E’ giusto – haproseguito Giorgetti – che discoteche, palestre e altre realtà in condizioni simili abbiano uno strumento speciale avendo pagato un prezzo più alto a causa dei cambiamenti imposti dalle regole restrittive contro il Covid. In occasione degli incontri al Mise, ma anche in altri contesti, questa necessità e urgenza era venuta fuori in maniera determinante. Iniziamo con questo fondo, 140 milioni, che però puo’ essere rifinanziato se sarà necessario“.