La Commissione europea taglia le stime di crescita del Pil italiano: per quest’anno dovrebbe scendere dal +4,1% previsto a febbraio, prima dell’attacco da parte della Russia all’Ucraina, al 2,4% e rallentare all’1,9% nel 2023, a fronte del 2,3% previsto a febbraio.
Tuttavia, il deficit ed il debito, nonostante la guerra in Ucraina, pur restando comunque alti continueranno a calare: il deficit italiano è atteso al 5,5% nell’anno in corso per scendere al 4,3% nel 2023 a fronte del 7,2% del 2021. Il debito pubblico, invece, è in calo dal 150,8% del Pil l’anno scorso al 147,9% quest’anno e al 146,8% nel 2023. Il tasso di inflazione, nelle previsioni economiche di primavera, in Italia è previsto in salita al 5,9% quest’anno, dal +1,9% del 2021, per poi moderarsi al +2,3% nel 2023.
In generale – sostiene la Commissione Europea – “la maggior parte della crescita dell’Italia” per il 2022 è “attribuibile a un effetto di trascinamento” legato alla “rapida ripresa” registrata nel 2021 mentre le prospettive dell’economia italiana rimangono “soggette a pronunciati rischi al ribasso”. In particolare, “essendo l’Italia uno dei maggiori importatori di gas naturale russo tra i Paesi Ue, sarebbe gravemente colpita da improvvise interruzioni delle forniture”, sottolinea Bruxelles nelle previsioni economiche.