L’Italia si classifica in Europa come il Paese con la percentuale più alta di over 65 con il 22,7% e una crescita sostenuta negli ultimi 10 anni di circa 1,8 milioni di persone in questa fascia. A rilevarlo è una ricerca di Censis-Tendercapital, secondo cui nel nostro Paese è cresciuta la quota di ricchezza detenuta da questa fascia di popolazione passando dal 20,2% al 39,9% tra il 1995 e il 2016, attraverso anche un significativo aumento delle persone che superano questa età.
I dati. Oltre 2,8 milioni di persone (il 20,7% degli anziani) non è autosufficiente. – si legge nel rapporto – E questa situazione costituisce un rischio che cresce con l’avanzare dell’età (supera il 40% di incidenza oltre gli ottant’anni). I bisogni assistenziali degli anziani sono stati finora coperti soprattutto dalle famiglie che garantiscono assistenza diretta in almeno 7 casi su 10 ma un ruolo importante lo svolgono poi le badanti (circa 1 milione) con una spesa per le famiglie stimata in circa 9 miliardi di euro.
La quota di ricchezza. Gli anziani – precisa la ricerca – hanno una quota di ricchezza media più alta del 13,5% di quella media degli italiani, mentre per i millennials risulta inferiore del 54,6%. Un dato che spiega anche perché in 25 anni si sia ridotta la spesa dei consumi familiari (-14%), mentre è aumentata quella degli anziani (+23%), che oggi spendono molto di più in cultura, svago e viaggi. Circa 9,6 milioni di anziani si occupano dei propri nipoti e tra questi 3,6 milioni lo fa regolarmente.
“Assistiamo a un processo di trasformazione della dimensione anziana. – ha dichiarato il presidente del Censis, Giuseppe De Rita. Si tratta di un una realtà sempre più forte all’interno della società. Oggi in media l’anziano ha la casa di proprietà, una qualità della vita e un livello di consumi elevato, ma non investe. Occorre pertanto sviluppare, all’interno della popolazione anziana, una cultura dell’investimento nel proprio futuro”.