Nella sede confederale a Roma si è tenuta la presentazione del progetto Imprendigreen, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Avviato all’inizio del 2022 e realizzato nell’ambito della sostenibilità ambientale in collaborazione con la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa ed Enea vuole sensibilizzare, qualificare, formare e accompagnare le imprese del terziario di mercato nella transizione ecologica.
In occasione dell’iniziativa Imprendigreen, Confcommercio ha realizzato un’indagine sulla sostenibilità ambientale e gli investimenti green tra le imprese associate. Oltre il 50% delle imprese del terziario, che investono in green, hanno tra i 7 e i 15 dipendenti, mentre per le più piccole la strada della transizione ecologica è ancora faticosa. Costi e burocrazia non aiutano a fare il grande salto: il 40% delle imprese, nonostante sia sensibile alle tematiche ambientali, afferma che i costi necessari per diventare sostenibili, ad oggi, sono ancora alti, il 25% lamenta eccesso di burocrazia e norme di difficile comprensione e interpretazione. Il 40% sceglie la sostenibilità per responsabilità ed impegno etico. Il 32% adotta comportamenti sostenibili perché conviene, il 27,8% delle imprese lo fa anche per un miglioramento della reputazione verso clienti/fornitori.
Buone notizie arrivano anche dal fronte delle imprese di giovani: il 90% dei giovani imprenditori italiani dichiara di voler promuovere la sostenibilità come parte integrante delle proprie attività. Per il 64% degli imprenditori, infatti, green è sinonimo di riduzione dell’impatto ambientale, ma per il 44% significa anche attuare iniziative per supportare il benessere fisico e mentale dei dipendenti, o ancora per il 42% significa progettare attività di formazione e crescita professionale.
Confcommercio è intervenuta al meeting del progetto Imprendigreen toccando diversi punti importanti riguardanti la sostenibilità ambientale per le aziende:
Energia. Per ridurre i consumi energetici, il 40% delle imprese ha provveduto a installare macchinari, impianti e/o apparecchi efficienti. Tra gli investimenti finalizzati al risparmio di energia, 13 imprese su 100 hanno scelto l’isolamento termico degli edifici e/o la realizzazione di edifici a basso consumo energetico e quasi 10 su 100 hanno sostenuto la spesa in assenza di incentivi. Più marginale, invece, l’impegno delle imprese nella produzione di energia da fonte rinnovabile elettrica (7,2%) o termica (4,4%) e nella realizzazione di impianti di cogenerazione, rigenerazione e/o per il recupero di calore (2,8%). Per queste iniziative, circa la maggior parte degli investimenti è stata effettuata grazie all’erogazione di incentivi.
Trasporti. Ancora poco diffuse risultano le azioni a supporto della mobilità sostenibile, in media solo 4,8 imprese su 100 hanno acquistato automezzi elettrici o ibridi. La quota di imprese che effettuano investimenti per la gestione sostenibile di energia e trasporti varia però positivamente con il numero di addetti. I differenziali sono particolarmente elevati nell’ambito della co/rigenerazione e recupero di calore (si passa dal 2,4% delle microimprese al 17,9% delle imprese con 30 e più addetti), per l’acquisto di automezzi elettrici o ibridi (da 3,9% a 28,3%) e la produzione elettrica da fonte rinnovabile (da 5,9% a 26,3%).
Acqua. 5 imprese su 10 hanno adottato in prevalenza interventi per contenere prelievi e consumi di acqua, soprattutto quelle dei servizi e quelle di minori dimensioni. Seguono i trattamenti delle acque reflue per il controllo degli inquinanti, possibili solo nell’ambito di alcune realtà produttive, quelli per il riutilizzo e riciclo delle acque e le azioni di controllo dei contaminanti ambientali, con un coinvolgimento crescente delle imprese di maggiori dimensioni.