A seguito dell’introduzione di innovazioni nelle procedure di invio dei dati doganali (scambi extra Ue) da parte degli operatori economici, i dati del quarto trimestre 2023 hanno registrato alcuni specifici problemi di corretta allocazione delle vendite all’estero secondo la provincia di provenienza della merce. L’adozione di apposite soluzioni metodologiche ha permesso di migliorare la qualità dei dati territoriali con un impatto limitato sui valori e le variazioni già diffusi con il Comunicato stampa del 12 marzo. I dati aggiornati sono disponibili su Coeweb. Si riporta di seguito la versione aggiornata del Comunicato stampa di marzo 2024 a supporto dell’analisi dei dati.
Nel quarto trimestre 2023 si stima una forte crescita congiunturale delle esportazioni per il Centro (+8,1%), un aumento più contenuto per il Sud e Isole (+3,5%) e il Nord-ovest (+2,1%) e una lieve flessione per il Nord-est (-0,7%). Nel 2023, rispetto all’anno precedente, l’export nazionale in valore risulta stazionario ed è sintesi di dinamiche territoriali molto differenziate: l’aumento delle esportazioni è marcato per il Sud (+16,9%) e più contenuto per il Nord-ovest (+2,4%), mentre si registra una flessione per il Nord-est (-0,8%) e il Centro (-3,1%) e una netta contrazione per le Isole (-19,2%).
Nel complesso del 2023, le regioni più dinamiche all’export sono Campania (+29,2%), Calabria (+22,7%), Molise (+21,0%), Abruzzo (+13,6%), Piemonte (+7,3%), Basilicata (+5,4%) e Toscana (+4,7%); quelle che registrano le flessioni più ampie, Sardegna (-24,2%), Valle d’Aosta (-21,5%), Sicilia (-16,6%), Friuli-Venezia Giulia (-13,6%), Marche (-12,3%) e Lazio (-9,7%).
Nel 2023, l’aumento delle esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Campania e Toscana e di autoveicoli da Piemonte e Campania fornisce un impulso positivo (per 1,5 punti percentuali) alle vendite nazionali sui mercati esteri; un ulteriore contributo positivo di 0,9 punti deriva dalle maggiori vendite di macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. All’opposto, la contrazione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna (per 0,7 punti percentuali) e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Marche e Lazio (per 0,6 punti percentuali) contribuisce a frenare l’export nazionale.
Nell’intero anno, i contributi positivi maggiori all’export nazionale derivano dall’aumento delle vendite delle Marche verso la Cina (+392,0%), della Campania verso Svizzera (+99,7%) e Stati Uniti (+54,5%), della Toscana verso gli Stati Uniti (+22,6%) e del Piemonte verso Francia (+15,2%), Germania (+9,3%) e paesi OPEC (+33,8%); quelli negativi più ampi dalle minori esportazioni della Toscana verso la Svizzera (-38,1%), delle Marche verso Belgio (-64,0%), Germania (-39,0%) e Stati Uniti (-29,6%), della Lombardia verso la Germania (-8,4%) e del Lazio verso il Belgio (-23,4%). Nel 2023, le province che più contribuiscono a sostenere le vendite sui mercati esteri sono Napoli, Torino, Milano e Siena. Siracusa, Ascoli Piceno, Cagliari, Brescia e Roma contribuiscono negativamente.