Disinnescare l’aumento dell’IVA bloccando le clausole di salvaguardia, è questa la priorità del governo giallorosso che si appresta a varare la sua prima manovra finanziaria sostenuta dai bassi interessi sul debito che potrebbero però non bastare: spunta l’idea di tagliare la spesa corrente e di individuare tra le coperture la “sempreverde” lotta all’evasione fiscale. Si spera anche in un aumento della flessibilità in tema di investimenti cofinanziati dall’Unione Europea per aumentare i margini di manovra della finanziaria 2020 e torna alla ribalta anche la “Sugar Tax” proposta dal Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti che, per finanziare la scuola, ha rilanciato l’idea di tassare tutti gli alimenti ad alto contenuto di zuccheri
Italia – Unione Europea. Rispetto al clima nel quale è stata concepita la manovra 2019, la manovra 2020 sembra muoversi tra rapporti più distesi tra l’Italia e l’Unione: il supporto del premier Conte alla presidenza di Ursula Von del Leyen, la nomina di Paolo Gentiloni agli Affari Economici dell’Unione e quella di Gualtieri al dicastero dell’Economia sembrano lasciar presagire una manovra espansiva ma allo stesso tempo in linea con i parametri europei. Proprio sui parametri della manovra e la possibile flessibilità ulteriore rispetto agli investimenti, il neo titolare di Via XX settembre a termine dell’Ecofin del 14 settembre glissa dichiarando che è “assolutamente prematuro parlare”, ribadendo che l’Italia: “si batte all’interno delle regole che comprendono il pieno uso della flessibilità, come detto da Ursula von der Leyen e come chiesto da alcuni gruppi politici”.
I contenuti. Nella manovra che dovrà essere trasmessa a Bruxelles entro il 15 dicembre e approvata per la fine dell’anno (pena l’esercizio provvisorio) oltre al disinnesco delle clausole di salvaguardia, il governo a trazione M5S – PD si propone di ridurre il cuneo fiscale per i ceti medio bassi con una redistribuzione del carico fiscale, abbandonando la flat tax per virare verso una revisione degli scaglioni. Azzerare la retta degli asili nido pubblici e introdurre il salario minimo sono altri due punti fondamentali della manovra affiancati da Opzione donna, dalla pensione di garanzia per le giovani generazioni, dall’assegno unico per le famiglie meno abbienti, dal pagamento elettronico e dal sostegno alla disabilità.
Coperture. Tolti i i 23 miliardi necessari a scongiurare l’aumento dell’IVA che bloccherebbe i consumi in un periodo di stagnazione economica come quello attuale altri 3 – 4 miliardi saranno necessari per sostenere le spese indifferibili e i margini si assottigliano. Vengono in aiuto del ministero di economia e finanza le privatizzazioni con un incasso previsto tra i 5 e i 6 miliardi, gli introiti dovuti alla fatturazione elettronica che valgono circa 2 miliardi, i mancati interessi sul debito causati dallo spread che, se mantenuto tra i 140 e i 150 punti base, potrebbe portare un risparmio di altri 2 miliardi, il riordino delle agevolazioni fiscali, la spending review, Quota 100 e Reddito di Cittadinanza che verranno comunque rinnovate ma con un risparmio di circa 4 miliardi.