“Sono insufficienti” i controlli dell’Ue per prevenire le frodi fiscali nel commercio elettronico e la corretta riscossione dell’Iva e dei dazi doganali non è ancora efficace. E’ questa la denuncia della Corte dei Conti Ue presente in una relazione sull’e-commerce.
Nello specifico, i revisori dei conti Ue, sottolineano l’incapacità dell’esecutivo comunitario di “prevenire abusi come la deliberata svalutazione dei prodotti” al di sotto dei prezzi previsti per l’applicazione dell’Iva. Anche la cooperazione internazionale per assicurare la riscossione dell’Iva sul web “non è ancora pienamente sfruttata”, con un dialogo carente tra gli Stati membri, “incapaci di fornire stime valide e comuni del divario dell’Iva”, ovvero la differenza tra ciò che dovrebbe essere raccolto e ciò che lo è effettivamente. La Corte dei Conti Ue ribadisce a Bruxelles di vigilare sulle soglie di conformità Iva, sviluppare un metodo per una stima precisa del divario di riscossione, e valutare sistemi di raccolta tecnologici per contrastare le frodi.