La relazione della CONSOB – Commissione Nazionale per le Società e la borsa relativa al 2020 presentata al mercato finanziario contiene interessanti novità relative al mondo complesso delle fintech e delle cosiddette criptovalute (o monete virtuali). Con il termine “Fintech” viene generalmente indicata l’innovazione finanziaria resa possibile dall’innovazione tecnologica, che può tradursi in nuovi modelli di business, processi o prodotti, ed anche nuovi operatori di mercato.
Secondo la CONSOB, l’utilizzo della tecnologia costituisce un elemento necessario per rendere possibile l’innovazione finanziaria. La Commissione presieduta da Paolo Savona riconosce che i cambiamenti in atto nei mercati dei servizi finanziari, guidati dalla tecnologia, hanno una portata politico-strategica ben più profonda e vasta di un semplice ridisegno di strutture economiche specialistiche (mercati e intermediari finanziari, in primis), come da noi oggi conosciute.
La Consob è interessata a questi cambiamenti sia come regolatore che come autorità preposta alla tutela del risparmio e le novità registrate durante l’ultima relazione sono il risultato di un percorso di approfondimento sul fenomeno Fintech e più in particolare sulle Initial Coin Offerings (ICO). Una ICO è un’operazione attraverso cui una start-up fornisce delle criptomonete agli investitori, più comunemente conosciute come token, in ottica di investimento: è un caso abbastanza diverso dall’emissione di azioni, che avviene invece attraverso l’operazione di IPO.
Tale percorso di approfondimento ha trovato sbocco non solo nell’ultima relazione ma anche in un documento del 2019 volto a delineare un primo esercizio di definizione degli elementi costitutivi del fenomeno delle ICOs nonché un approccio regolatorio rispetto alle offerte di cripto-attività di nuova emissione.
La CONSOB ha analizzato con particolare attenzione la fase della successiva negoziazione delle cripto-attività oggetto di preventiva emissione e diffusione al pubblico. Sulla base delle risposte al documento per la discussione, pervenute entro il 5 giugno 2019, è stato redatto un rapporto finale (“Le offerte iniziali e gli scambi di cripto-attività”) che fornisce un riscontro sulle questioni emerse dall’analisi delle risposte alla consultazione e che rappresenta un documento fondamentale per comprendere l’orientamento della commissione rispetto all’ambito fintech.
Nell’ultima relazione viene evidenziato che il percorso normativo in ambito Ue già avviato “consentirà alla CONSOB in coordinamento con l’Esma (l’Ente di controllo europeo) di concedere a infrastrutture di mercato che utilizzano tecnologia Distributed ledger technology (l’ambito del quale Blockchain è un’applicazione specifica) di operare in temporanea esenzione da alcune previsioni della disciplina ordinariamente applicabile (CSDR e MiFID) con riferimento a strumenti finanziari semplici e caratterizzati da minore liquidità”.
Nell’ambito della Digital Finance Strategy, la Commissione europea ha proposto il cosiddetto regolamento Pilot regime sulle sperimentazioni nel mercato delle STOs (Security token offering, Ndr.) individuando potenziali ostacoli normativi nella disciplina applicabile alle infrastrutture di mercato: il regime di sperimentazione, una volta approvato” potrà permettere alla Consob la sperimentazione sulla nuova tecnologia digitale, aggiunge l’atto di rendicontazione formale attraverso il quale l’Autorità informa il Parlamento e il governo sull’attività svolta l’anno scorso.
La Consob nel mondo digitale inoltre “sta valutando l’avvio di un laboratorio sperimentale per collaborare con il mercato al fine di individuare le opzioni tecnologiche compatibili con le norme a tutela degli investitori, le eventuali barriere all’innovazione e le necessità di aggiornamento e revisione delle regole e degli approcci di vigilanza vigenti. In tale laboratorio gli operatori riceverebbero informazioni e indirizzi sulle scelte di innovazione conformi al quadro normativo, nell’ottica di una sinergia tra know-how regolatorio e tecnologico”.
L’attenzione verso il mondo fintech e la necessità di provare a governarlo attraverso le tecnologie più moderne traspaiono dalle parole del presidente Paolo Savona che nel suo discorso di presentazione della relazione annuale alle autorità governative e al mercato ha affermato: “Nelle attuali condizioni, le autorità possono intervenire divenendo parti attive nell’infosfera, ossia utilizzando anch’esse i vantaggi delle tecniche digitalizzate; la loro azione risulterà più efficace se cooperano tra loro ma, per raggiungere lo scopo, devono comprendere innanzitutto i limiti e le possibilità nell’uso delle nuove tecnologie che la Scienza dei dati e quella delle reti va sviluppando a ritmi incalzanti. Alle condizioni che si sono affermate sul mercato, i soli ammonimenti sui rischi corsi dai risparmiatori o le stesse proibizioni risultano inefficaci.”
Fintech, blockchain, criptovalute, ICO sono ormai termini con i quali i risparmiatori italiani si troveranno a familiarizzare in misura sempre maggiore e la CONSOB è intenzionata a non farsi trovare impreparata.