L’ultimo consiglio direttivo della Bce sotto la guida di Mario Draghi ha varato un nuovo programma di quantitative easing (Qe), che prevede l’acquisto di bond per 20 miliardi di euro al mese a partire da novembre. Gli acquisti di bond decisi con il nuovo programma “dureranno tutto il periodo necessario a rafforzare l’impatto accomodante dei tassi” e il consiglio direttivo si aspetta che “finiscano poco prima rispetto a quando la Bce inizierà ad alzare i tassi”. E’ quanto si apprende da una nota, secondo cui la Bce ha anche tagliato il tasso su depositi a -0,50%.
Restato stabili il tasso principale a 0% e quello sui prestiti marginali a 0,25%. E’ stato lanciato anche un nuovo maxi-prestito a lungo termine alle banche dell’Eurozona, allungando la scadenza da due a tre anni e prevedendo tassi più bassi per le banche che prestano ai di sopra di un certo livello.
La Banca centrale europea “si aspetta che i tassi di interesse chiave della Bce rimangano ai loro livelli attuali o inferiori fino a quando non si vedranno le prospettive di inflazione convergere saldamente a un livello sufficientemente vicino, ma inferiore al 2% nel suo orizzonte di proiezione”. La decisione della Banca centrale europea di riavviare il Qe fa correre i bond sovrani europei, i cui rendimenti sono tutti in calo. Il Btp decennale italiano ha registrato un minimo storico dello 0,77%, per poi risalire allo 0,81%, scendendo del rendimento di 15 punti base. In rialzo anche Piazza Affari dopo le decisioni di politica monetaria. Il Ftse Mib sale dello 0,7% a 22.049 punti, mentre lo spread butp-bund scende a 145 punti base.