La produzione dell’agricoltura nel 2019 è in calo. Nello specifico, si è ridotta dell’1,3% in volume. Il valore aggiunto lordo ai prezzi di base è sceso del 2,7% in volume e le unità di lavoro sono diminuite dello 0,1%. A rilevarlo è l’Istat in una nota.
I dati. Vistoso è stato il calo per il vino (-12,0%) mentre un buon recupero si è avuto per l’olio di oliva (+32,0%). Diminuzioni rilevanti anche per frutta (-3%) e cereali (-2,6%) – spiega l’Istat – mentre è proseguito il trend positivo delle attività secondarie (+1,3%) e delle attività dei servizi (+0,4%).
La crescita dei prezzi e dei costi. Più contenuta, rispetto al 2018, – rileva l’Istituto – la crescita sia dei prezzi alla produzione (+0,7%) sia di quelli relativi ai costi (input) sostenuti dagli agricoltori (+0,9%). L’andamento congiunto dei prezzi dell’output e dell’input – prosegue l’Istat – ha indotto nel 2019 un lieve peggioramento della ragione di scambio per il settore agricolo (-0,2%).
Il confronto. I contributi alla produzione ricevuti dal settore – conclude l’Istat – sono aumentati del 3,8%, valore che segue il forte incremento del 16,8% registrato nel 2018 mentre il reddito dei fattori è diminuito del 2,2% in valore e, conseguentemente, l’indicatore di reddito agricolo ha subito un decremento del 2,6%, in controtendenza rispetto alla Ue28 (+2%). Nel confronto con gli altri Paesi Ue, in termini di valore aggiunto l’Italia si conferma al primo posto con 31,9 miliardi di euro davanti a Francia (31) e Spagna (26,5).