Il Pil tendenziale nel primo trimestre del 2019 è tornato negativo (-0,1%) come non accadeva dall’ultimo trimestre del 2013. A renderlo noto è l’Istat nell’ultima stima diffusa riguardo il Prodotto interno lordo, in base a dati corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati. Nel primo trimestre del 2019 il Pil italiano è aumentato dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti mentre risulta calato dello 0,1% su base annua nei confronti del primo trimestre del 2018. Si rivedono, così, al ribasso le stime diffuse a fine aprile, quando il Prodotto interno lordo era previsto in aumento dello 0,2% in termini congiunturali e dello 0,1% a livello tendenziale.
Nonostante la correzione al ribasso delle stime del Pil, sulle quali ha influito negativamente, tra l’altro, anche la diminuzione del fatturato dei servizi, risulta comunque confermata l’uscita dell’Italia dalla recessione tecnica. Infatti, seppure negli ultimi due trimestri del 2018 sono stati registrati due cali consecutivi (-0,1%), il Pil relativo al primo trimestre in termini congiunturali risulta comunque positivo (+0,1%).
Per quanto riguarda la domanda nazionale, nel primo trimestre del 2019 si registra una crescita dello 0,2% per i consumi e dello 0,6% per gli investimenti. La domanda interna al netto delle scorte, infatti, ha contribuito per +0,2 punti percentuali alla crescita del Pil: +0,1 punti i consumi delle famiglie e +0,1% punti gli investimenti fissi lordi.
Rispetto al trimestre precedente, l’Istituto evidenzia poi un marcato calo delle importazioni (-1,5%) a fronte di un leggero incremento delle esportazioni che segnano una modesta crescita pari al +0,2%. L’apporto della domanda estera netta è risultato positivo per 0,5 punti percentuali. Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 0,6 punti percentuali. Si registrano, inoltre, andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto dell’agricoltura e dell’industria, cresciute rispettivamente del 2,9% e dello 0,9%, mentre il valore aggiunto dei servizi è diminuito dello 0,2%.