Negli ultimi mesi lo scenario internazionale è stato caratterizzato da una decisa ripresa dei ritmi produttivi e degli scambi commerciali. Il recente nuovo aumento dei contagi in quasi tutti i paesi e le conseguenti misure di contenimento potrebbero incidere negativamente sulle prospettive economiche a breve termine.
I dati sul Pil. Nel terzo trimestre il Pil italiano ha segnato, in base alla stima preliminare, un robusto recupero (+16,1% la variazione congiunturale che segue le contrazioni dei primi 2 trimestri dell’anno). Sia la domanda nazionale (al lordo delle scorte) sia la componente estera netta hanno fornito un contributo positivo. Lo rileva l’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana.
La crescita è stata diffusa a tutti i settori economici. La ripresa dell’economia italiana ha confermato l’andamento positivo della produzione industriale che ad agosto è aumentata in termini congiunturali del 7,7%. Nella media giugno-agosto, – spiega l’Istituto – la produzione ha registrato un marcato incremento congiunturale (+34,6%):i beni di consumo durevoli e quelli strumentali hanno segnato i tassi di crescita più elevati(rispettivamente +144,1% e +50,1%).
Anche gli ordinativi, ad agosto, hanno registrato un deciso segnale positivo (+15,1%rispetto al mese prece-dente); nella media degli ultimi tre mesi sono cresciuti del 47,3% rispetto ai tre mesi precedenti, a sintesi di un progresso più sostenuto della componente interna (+55,9%) rispetto a quella estera (+36,2%).Sul fronte degli scambi con l’estero, le esportazioni dell’Italia ad agosto hanno mostrato un nuovo incremento (+3,3% la variazione congiunturale), sia verso l’Ue sia l’extra Ue.
L’aumento delle esportazioni – si legge nella nota – è stato generalizzato e sostenuto dall’incremento di tutte le principali categorie di beni, in particolare dei beni di consumo durevoli e di quelli intermedi. Rispetto a un anno prima, invece, le vendite all’estero sono risultate inferiori del 7,0%, con una forte riduzione complessiva dei volumi esportati di oltre il 6% (-14,0% nei primi otto mesi dell’anno).
L’import. Ad agosto, il valore delle importazioni, cresciuto del 5,1% in termini congiunturali ,è stato inferiore del 12,6%ri-spetto a un anno prima, a sintesi di un calo dei valori medi unitari (-4,3%) ma soprattutto di un ridimensionamento del volume degli acquisti (-8,6%) che nei primi otto mesi dell’anno sono diminuiti complessivamente dell’11,9%.Il dato provvisorio relativo agli scambi extra Ue di settembre – prosegue l’Istat – ha riportato un incremento delle esportazioni dell’8,3% a cui si è contrapposta una riduzione delle importazioni del 2,7%.
Il mercato del lavoro. La ripresa dei ritmi produttivi ha indotto un progressivo recupero delle ore lavorate nella settimana che, a settembre hanno raggiunto 33,5 ore per gli occupati totali (+0,2la variazione rispetto al mese precedente). L’aumento delle ore lavorate è stato trainato dalla componente dipendente (+0,3) mentre la componente indipendente, che aveva mostrato un forte reattività alla ripresa della produzione dei mesi precedenti, è rimasta stabile.
Il miglioramento delle ore lavorate è avvenuto in presenza di un arresto della fase di recupero dell’occupazione: a settembre, il numero di occupati è risultato sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente, mentre nella media luglio-settembre si è registrato un aumento congiunturale (+0,5%, pari a 113mila unità). Anche il tasso di disoccupazione e quello di inattività – conclude l’Istat – hanno manifestato una sostanziale stabilizzazione (-0,1 punti percentuali la variazione del primo mentre il secondo si è confermato sullo stesso livello del mese precedente).