L’inflazione in Germania e Spagna è aumentata leggermente più del previsto in aprile, sulla scia del surriscaldamento dei prezzi alimentari ed energetici, innescando dubbi sul ritmo del progressivo percorso di allentamento della politica monetaria atteso dalla Bce. Stando ai dati armonizzati dell’Unione Europea, l’indice dei prezzi al consumo tedesco è aumentato al 2,4% su base annua ad aprile, in rialzo sia rispetto al 2,3% di marzo sia alle attese degli analisti che prevedevano un dato invariato. Migliore il dato core, al netto dei prezzi di cibo ed energia, sceso dal 3,3% di marzo al 3% in aprile. Anche osservando i dati spagnoli la tendenza sembra essere analoga. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo è leggermente salito al 3,4% rispetto al 3,3% di marzo (e previsto dal consenso), mentre la componente core è scesa al 2,9% in aprile rispetto al 3,3% di marzo.
Sull’azionario a Piazza Affari, si posiziona in fondo al listino Stellantis (-1,3%) dopo i conti del primo trimestre che hanno visto ricavi in calo del 12% a 41,7 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (in rosso tutto il comparto auto in Europa con lo stoxx di settore che cede l’1% mentre Volkswagen e Daimler a Francoforte arretrano di oltre il 2%). Vendite anche su Tim (-1%) con Vivendi che prepara la sua uscita dal gruppo tlc entro il 2025. Positivo il comparto bancario con Fineco in testa (+1,3%), seguito da Banca Mediolanum (+0,7%) e Intesa Sanpaolo (+0,5%). In rialzo anche Eni (+0,8%) e Hera (+0,6%) nel giorno dell’assemblea.
Sul valutario, l’euro passa di mano a 1,069 dollari e a 167, 58 yen. E’ in calo il petrolio con il Brent giugno che scambia a 88,2 dollari al barile (-0,25%) e il Wti di pari scadenza a 82,38 dollari (-0,3%). Il gas naturale e’ in salita a 28,4 euro al megawattora (+1,2%).