L’inflazione è in calo. Secondo stime preliminari dell’Istat, a settembre l’inflazione ha registrato in Italia una diminuzione dello 0,5% su base mensile e un aumento dello 0,4% su base annua, stabile rispetto al mese precedente. Viene quindi confermata la debolezza dell’inflazione nel nostro Paese, ferma a +0,4% per il terzo mese consecutivo.
Due dinamiche opposte. Da un lato rallentano la loro crescita i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +1,5% a +1,1%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,7% a +0,4%, effetto di fattori stagionali) e accentuano la loro flessione i Beni energetici non regolamentati (da -1,0% a -2,6%); – spiega l’Istituto – dall’altro accelerano i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +0,2% di agosto a +0,7%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,0% a +1,3%) e si attenua la flessione dei prezzi dei Beni durevoli (da -1,2% a -0,7%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +0,5% a +0,6% e quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +0,6%. – si legge nella nota dell’Istat – La diminuzione su base congiunturale dell’indice generale è dovuta essenzialmente al calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-6,1%), per lo più ascrivibile a fattori stagionali.
Il confronto. L’inflazione per i beni e per i servizi registra lo stesso dato di agosto (rispettivamente con una variazione tendenziale pari a zero e +0,8%); il differenziale inflazionistico rimane positivo e pari a +0,8 punti percentuali. – prosegue l’Istituto – L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,7% per l’indice generale e +0,6% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,8% e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dello 0,6% (tutti e due da +0,7% del mese precedente), registrando in entrambi i casi una crescita più sostenuta di quella riferita all’intero paniere. – conclude l’Istat – L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dell’1,5% su base mensile, a causa della fine dei saldi estivi di cui il Nic (Indice per l’intera collettività) non tiene conto, e dello 0,3% su base annua (da +0,5% rispetto ad agosto).