Ad agosto il fatturato dell’industria diminuisce in termini congiunturali dello 0,3%, proseguendo la dinamica negativa registrata nei due mesi precedenti. Nella media degli ultimi tre mesi l’indice complessivo è calato dello 0,6% rispetto ai tre precedenti. E’ quanto fa sapere l’Istat in una nota.
Gli ordinativi – spiega l’Istituto – registrano ad agosto un incremento congiunturale dell’1,1%, mentre la media degli ultimi tre mesi registra una riduzione dell’1,6% sui tre precedenti. La dinamica congiunturale del fatturato riflette flessioni su entrambi i mercati: -0,5% il mercato interno e -0,1% quello estero. Per gli ordinativi – prosegue l’Istat – la crescita congiunturale deriva da incrementi delle commesse provenienti sia dal mercato interno (+1,1%) sia di quelle provenienti dal mercato estero (+1,0%).
I dati. Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, ad agosto solo l’indice destagionalizzato del fatturato dei beni strumentali segna un aumento congiunturale (+0,9%), mentre si registrano diminuzioni per i beni di consumo (-0,3%), per i beni intermedi (-0,9%) e per l’energia (-2,4%). – si legge nella nota – Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 22 di agosto 2018), il fatturato totale cala in termini tendenziali del 2,2%, con variazioni negative dell’1,8% sul mercato interno e del 2,9% su quello estero.
Il comparto manufatturiero. Le industrie alimentari registrano la crescita tendenziale più rilevante (+2,1%), mentre il settore chimico mostra il calo maggiore (-7,3%). – precisa l’Istat – In termini tendenziali l’indice grezzo degli ordinativi diminuisce del 10,0%, con decrementi sul mercato interno (-4,0%) e, in modo più marcato, su quello estero (-16,3%). La maggiore crescita tendenziale – conclude l’Istat – si registra nelle industrie tessili e dell’abbigliamento (+1,0%), mentre il peggior risultato si rileva per i mezzi di trasporto (-27,3%).