Il credito d’imposta formazione, che si inserisce nell’ambito del Piano Nazionale Transizione 4.0, è un intervento finalizzato al supporto della trasformazione digitale del nostro sistema produttivo. E’ quanto comunica il Ministero dello Sviluppo Economico in una nota spiegando che l’obiettivo è lo sviluppo delle competenze dei lavoratori, per assicurare un efficace utilizzo delle nuove tecnologie applicate ai processi produttivi e ai singoli modelli di business aziendali.
La misura si sostanzia in un credito d’imposta a favore delle imprese che effettuano percorsi formativi sulle tecnologie abilitanti il paradigma 4.0. L’attività formativa deve essere destinata al personale dipendente dell’impresa beneficiaria e deve interessare uno o più dei seguenti ambiti aziendali: vendita, marketing, informatica, tecniche e tecnologie di produzione (i settori nei quali svolgere la formazione sono elencati nell’Allegato A della legge di Bilancio 2018).
Le agevolazioni previste variano a seconda di diversi fattori ovvero, in base alla dimensione dell’azienda corrisponde un’aliquota ben precisa quindi l’importo massimo del beneficio. In particolare, per la piccola impresa l’aliquota corrisponde al 50% per un importo massimo di 300mila euro, per la media impresa l’aliquota scende al 40% con l’importo massimo del beneficio che si attesta a 250mila euro e, infine, per la grande impresa, l’aliquota è al 30% per un importo massimo del beneficio di 200mila euro. La misura del credito d’imposta è aumentata al 60% nel caso in cui i destinatari della formazione rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati.