In questo momento, le aziende sono fortemente concentrate nella ricerca di soluzioni ottimizzanti per gli impianti già attivi e nella ricerca di nuovi progetti da realizzare, con forte focus sulla compressione dei costi, poiché mancano quegli incentivi che in passato hanno reso sostenibili anche progetti molto costosi. Il riflesso sulle ricerche di personale è molto evidente ed immediato: chi si occupa di Operations & Maintenance, in questo momento, sta crescendo del 20% rispetto all’anno passato.
Due sono i temi che influenzano questa funzione: la focalizzazione da parte di molte aziende (in particolare EPC) nell’internalizzare la funzione e la necessità di inserire profili in grado sia di gestire efficacemente gli impianti attivi, ma anche di implementare eventuali modifiche tecnologiche agli impianti esistenti.
“Se precedentemente questi profili erano almeno per una parte importante appartenenti ad aziende esterne (con accordi di subappalto) – evidenzia Davide Boati, Executive Director di Hunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato – oggi il percorso di internalizzazione dell’O&M è iniziato nel 20% circa delle aziende oggetto della ricerca. Le motivazioni sono essenzialmente legate alla necessità di avere il massimo controllo sull’intera filiera, a partire dal business development fino alla manutenzione degli impianti, e di contenere i costi lavorando sull’innovazione continua”.
Questo tipo di approccio ha portato player di grandi e piccole dimensioni a costruire strutture organizzative con profili di Field (Manutentori, Field Specialist, ma anche Installatori e Montatori) molto simili a quelli delle società commerciali, assunte internamente e declinate per aree geografiche e con modalità di lavoro al 100% in smart. Il processo di internalizzazione ha un risvolto importante sulla tipologia di figura inserita: le competenze tecniche già maturate nel settore risultano essere fondamentali (in particolare quelle legate alla gestione di impianti elettrici per il settore FV e civili per il settore Eolico), oltre alla disponibilità nell’approfondimento delle nuove tecnologie (ad esempio, lo storage) attraverso training aziendali.
Uno degli elementi cardine che porta i Field Specialist ad essere risorsa preziosa ad oggi è in particolare la predisposizione verso le tecnologie digitali. I più moderni sistemi di maintenance e di ticketing infatti richiedono competenze nella gestione di software e di APP fondamentali a garantire corretti feedback ai clienti oltre all’ottimizzazione della produzione energetica. Sintetizziamo perciò le caratteristiche dei Field Specialist ad oggi più ricercati:
- Licenza media o superiore e certificazioni CEI per sicurezza e manutenzione
- Disponibilità a brevi ma continue trasferte sugli impianti
- Disponibilità nel garantire reperibilità anche in orari extra lavorativi
- Conoscenza tecnica degli impianti rinnovabili
- Capacità di lavorare da remoto ma con contatti continui con l’Operation Director o l ‘O&M Manager
- Utilizzo di office e di SW gestionali per il monitoraggio e per la manutenzione degli impianti fotovoltaici
- Ottime competenze su software di ticketing per la comunicazione in real time con il cliente
- Conoscenza di base della lingua inglese
- Competenze di base in ambito HSE
- Disponibilità nel training continuo su nuove tecnologie, come lo storage.
Le aree di riferimento dove vengono attivate il maggior numero di ricerche sono in prima battuta il Centro Sud (per eolico e impianti a terra), ma anche il Nord Italia (Lombardia e Veneto in particolare), grazie ai nuovi sviluppi sui tetti industriali. “La RAL media di queste figure – aggiunge Davide Boati – si posiziona sui 26.000-28.000 € per profili con 1-2 anni di esperienza, fino ai 34.000 € per profili che abbiano maturato 7-10 anni di esperienza in campo”.