Nel 2018, i pensionati Inps sotto i mille euro al mese sono quasi circa 5,4 milioni, il 34,7% di un totale che sfiora i 15 milioni e mezzo. E’ il dato che arriva dalle tabelle sul reddito pensionistico (lordo) del Rapporto annuale presentato dall’Inps.
L’incidenza è maggiore tra le donne. La quota di chi riceve meno di mille euro al mese è pari a 43,6% (3 milioni 555 mila). Sono, di contro, oltre 1 milione 189 mila (il 7,7%) coloro che percepiscono più di 3 mila euro. A fine 2018, all’Inps risultavano erogate 16,8 milioni di pensioni, per un importo medio di 1.156 euro. Se si guarda all’importo medio mensile per i pensionati Inps, considerando coloro che ricevono più trattamenti, è pari a 1.548 euro. La spesa per rate di pensione dell’anno 2018, espressa in termini di competenza a finanziaria, al netto della spesa per trattamenti per carichi familiari pari a 671 milioni, è risultata pari a 265.573 milioni, con un aumento dell’1,9% dal 2017.
“Complessivamente alla fine del mese di giugno sono pervenute 154.095 domande” di pensione anticipata con Quota100. – ha affermato il commissario dell’Inps, Pasquale Tridico – “Sulla base del trend dei primi sei mesi di applicazione, alla fine dell’anno il numero atteso delle pensioni in pagamento sarà pari a circa 205.000, per una spesa complessiva annua pari a 3,6 miliardi”. Un numero di beneficiari inferiore del 29% a quello che era stato previsto dal governo (290.000 per il 2019). Tridico ha anche proposto l’adozione di una forma di previdenza complementare pubblica gestita dall’Inps.
Quanto al Reddito di cittadinanza, Tridico ha aggiunto: “a fine giugno, dopo tre soli mesi di operatività, risultano percettori di Reddito o di Pensione di cittadinanza circa 840 mila nuclei (di cui oltre 102.833 destinatari di pensioni di cittadinanza) per un numero complessivo di individui coinvolti che supera 2 milioni. L’importo medio è di circa 500 euro.” Nel Sud e nelle Isole risiede circa il 60% dei nuclei beneficiari. Le domande arrivate all’Inps sono state 1.315.153, presentate per il 67,1% per il tramite dei Caf, il 22,3% di Poste Italiane e il 10,3% dei patronati. In questa prima fase è stato elaborato l’89% delle domande pervenute di cui il 62% sono state accolte e il 27% respinte. In sede di approvazione del provvedimento, i beneficiari erano stati stimati in 1.248.000 e la copertura finanziaria era stata prevista in 5,6 miliardi per il primo anno e in 7,2 miliardi per il 2020.
“Il bilancio dell’Istituto è unico – ha detto Tridico – e ha invitato ad evitare “allarmismi circa la sostenibilità del nostro sistema pensionistico, che è solido. L’Inps si proverà a rivedere le procedure di accesso alle pensioni di invalidità, semplificando per il bene dell’utenza più debole, ma anche rivedendo le tabelle di invalidità, suggerendo un nuovo modello per il contenzioso, e diventando più duri contro le frodi, contro le false invalidità, con la creazione di una Direzione anti-frode”. Il presidente ha poi detto come una riflessione di trasparenza contabile sarebbe necessaria sulla divisione reale tra spesa pensionistica e spesa assistenziale, essendo quest’ultima finanziata solo con la fiscalità generale.
Il presidente dell’Istituto previdenziale ha poi parlato anche di aspetti organizzativi indicando l’obiettivo di costituire almeno due nuove direzioni generali: una dedicata all’informatica e l’innovazione e un’altra all’attività anti-frode. “Nel frattempo – ha detto – si sta studiando la possibilità di dare vita a una Scuola nazionale del Welfare dedicata a Federico Caffè per fare formazione interna con risorse proprie”.